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Disabili e insegnanti di sostegno, ‘a chi vuole che interessi dei nostri figli?’

Disabili e insegnanti di sostegno, ‘a chi vuole che interessi dei nostri figli?’
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In silenzio, invisibili ai più, le famiglie dei bambini disabili napoletani stanno affrontando una prova difficile: per loro purtroppo l’inizio dell’anno scolastico non è ancora avvenuto.

Da un lato grazie alla riforma della “Buona scuola” di Renzi che, in un colpo solo, è riuscita ad ottenere il più eclatante vuoto di organico di insegnanti di sostegno dell’ultimo decennio e il contemporaneo utilizzo dalle graduatorie di insegnanti non specializzati. Dall’altro per le scelte effettuate dal Comune di Napoli in sede di bilancio previsionale che hanno di fatto annientato il trasporto scolastico e l’assistenza materiale per gli alunni disabili delle scuole materne e superiori. Scelte dettate dal governo centrale, ripetono da palazzo san Giacomo, che solo da poche ore ha provato con un provvedimento parziale a riparare.

Eppure siamo giunti quasi a novembre.

E’ doloroso evidenziare che da Roma il ministro dell’Istruzione ritenga normale la perdurante assenza di insegnanti di sostegno dopo oltre 40 giorni dall’apertura dell’anno scolastico. E continui a tacere.

Quelli che non possono stare zitte sono le famiglie di disabili che si chiedono e ci chiedono che fare.

Che fare quando le insegnanti accolgono allargando le braccia i loro figli ed ammettono di essere impossibilitate a “fare” scuola senza le risorse necessarie.

Che fare quando i dirigenti scolastici, a bassa voce perché ormai dal Miur si viene giudicati se si disturba troppo, vorrebbero strapparsi i capelli ed urlare che senza insegnanti, con classi affollate, senza assistentato materiale la scuola per gli alunni disabili è una via Crucis. Proprio così, una via Crucis costellata da lacrime trattenute a malapena dai genitori, da silenziosi mugugni o attacchi di ira nello scoprire, al ritorno da scuola, il proprio figlio inzuppato di pipì e con i quaderni desolatamente vuoti.

“A chi vuole che interessi dei nostri figli?”, ripetono spesso le mamme ed i papà. E’ difficile rispondere ad una domanda così drammatica. I figli più fragili sono una priorità o almeno dovrebbero esserlo. Forse dovrebbero esserlo al sindaco di Napoli ed ai suoi assessori, al presidente della Regione ed alla sua giunta, al ministro Giannini ed ai parlamentari della Campania e di tutta l’Italia.

Forse.

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