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Volkswagen, la filiale italiana rifiuta l’accordo con l’Unione Nazionale Consumatori. “Un’occasione mancata”

L'amministratore delegato di Volkswagen Group Italia ha risposto picche all'associazione che proponeva di favorire i clienti coinvolti nel dieselgate con la concessione di un bonus per la supervalutazione dell'usato e l'acquisto di una vettura nuova
Volkswagen, la filiale italiana rifiuta l’accordo con l’Unione Nazionale Consumatori. “Un’occasione mancata”
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In una nota, l’Unione Nazionale Consumatori fa sapere che Volkswagen Group Italia, nella persona dell’amministratore delegato Massimo Nordio, ha rifiutato l’accordo riguardante i clienti Vw italiani coinvolti nella vicenda del dieselgate. Accordo di cui il mese scorso la stessa associazione aveva proposto di discutere in un incontro con i vertici del gruppo tedesco nel nostro Paese, e che prevedeva una transazione con supervalutazione dell’usato per l’acquisto di un altra vettura nuova presso una concessionaria ufficiale, con finanziamento agevolato.

Alla richiesta dell’Unione, pervenuta tramite lettera, l’ad della filiale italiana Volkswagen ha risposto così: “riteniamo che, considerata sia la situazione di fatto che di diritto, non sussistano i presupposti per riconoscere richieste risarcitorie in relazione all’acquisto di tali veicoli (ovvero i motori diesel EA189, ndr). Gli autoveicoli interessati sono infatti tecnicamente sicuri e possono circolare senza alcuna limitazione e, contrariamente da quanto da voi affermato, non sussiste alcuna svalutazione dell’usato correlata alla problematica inerente le immissioni di NOx, come comprovato anche dagli studi di settore svolti ad oggi e attestanti che gli autoveicoli del Gruppo Volkswagen hanno registrato livelli di perdita di valore addirittura inferiori alla media”.

La delusione dell’associazione dei consumatori sta tutta nelle parole di Raffaele Caracciolo, il suo esperto di automotive: “noi non volevamo nessun indennizzo, ma un semplice gesto di attenzione verso i consumatori che hanno scelto i prodotti della casa automobilistica sulla base della loro reputazione di qualità. Oltretutto la nostra proposta non avrebbe gravato sul bilancio di Volkswagen Italia. Un’occasione mancata”.

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