“Come possono 120mila famiglie essere un problema così grosso?”. Parla dei rom presenti sul territorio di Milano, la consulente Ue Ann Morton Hyde, mentre ci dirigiamo a sud di Berlino, in quella che viene chiamata “Little Romania”. Si tratta del complesso di accoglienza rom in appartamenti più grande della Germania: 600 residenti (di cui 231 bambini) di origini zigane ospitate in 134 appartamenti. Ogni famiglia paga l’affitto e il 100 per cento dei bimbi va a scuola. “Sono stato diverse volte in Italia e ho visto i vostri campi rom – racconta Robin Schneider, della sezione Lavoro, donne e integrazione del Comune di Berlino – Noi abbiamo fatto una scelta diversa: vogliamo dare loro un’opportunità nel mondo del lavoro e in quello abitativo”. Una formula supportata anche da aiuti economici che permettono ai rom di ricevere fino a 550 euro al mese dallo Stato. “La Germania li ha perseguitati durante il nazismo – chiude Ina Rosenthal, dello staff della più grande Ong di Berlino dedicata a rom e sinti – Ora vogliamo rimediare a quanto è successo in passato” di Elisa Murgese
Sostieni ilfattoquotidiano.it: mai come in questo momento abbiamo bisogno di te.
In queste settimane di pandemia noi giornalisti, se facciamo con coscienza il nostro lavoro,
svolgiamo un servizio pubblico. Anche per questo ogni giorno qui a ilfattoquotidiano.it siamo orgogliosi
di offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti: notizie, approfondimenti esclusivi,
interviste agli esperti, inchieste, video e tanto altro. Tutto questo lavoro però ha un grande costo economico.
La pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre dei ricavi limitati.
Non in linea con il boom di accessi. Per questo chiedo a chi legge queste righe di sostenerci.
Di darci un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana,
fondamentale per il nostro lavoro.
Diventate utenti sostenitori cliccando qui.
Grazie
Peter Gomez
GRAZIE PER AVER GIÀ LETTO XX ARTICOLI QUESTO MESE.
Ora però siamo noi ad aver bisogno di te.
Perché il nostro lavoro ha un costo.
Noi siamo orgogliosi di poter offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti ogni giorno.
Ma la pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre ricavi limitati.
Non in linea con il boom accessi a ilfattoquotidiano.it.
Per questo ti chiedo di sostenerci, con un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana.
Una piccola somma ma fondamentale per il nostro lavoro. Dacci una mano!
Diventa utente sostenitore!
Con riconoscenza
Peter Gomez