Il mondo FQ

Yahoo “ha scansionato e consegnato all’Fbi centinaia di milioni di mail degli utenti”. Snowden: “Chiudete gli account”

L'azienda statunitense avrebbe risposto alle richieste degli 007. La talpa del "Datagate" lancia l'allarme su Twitter. La decisione di collaborare con le agenzie di intelligence sarebbe stata presa dall'amministratrice delegata Marissa Mayer, e avrebbe creato molti malumori tra i dirigenti. Stringata la replica del colosso californiano: "Yahoo è una società che rispetta le leggi"
Yahoo “ha scansionato e consegnato all’Fbi centinaia di milioni di mail degli utenti”. Snowden: “Chiudete gli account”
Icona dei commenti Commenti

Yahoo ha scannerizzato centinaia di milioni di email dei propri utenti senza chiederne il consenso per metterle a disposizione degli 007 Usa. Lo rivela, in un servizio in esclusiva, l’agenzia Reuters che cita fonti vicine al dossier, precisando che ancora non si sa se l’agenzia d’intelligence coinvolta sia l’Fbi o la Nsa (National security agency). La notizia è stata rilanciata anche da Edward Snowden, la “talpa” del Datagate. Dal suo profilo Twitter, Snowden invita tutti i clienti di Yahoo! a chiudere i loro account.

Yahoo avrebbe messo appunto un software specifico per scansionare la posta in arrivo di tutti i suoi clienti. Non è ancora noto che tipo di informazioni stessero cercando gli agenti dell’intelligence: ciò che invece le fonti anonime dell’agenzia Reuters rivelano è che gli 007 erano alla caccia di dati specifici. “Questo – si legge – potrebbe significare una frase in una email o un allegato”. Gli stessi esperti precisano che è probabile che la Nsa o l’Fbi abbiano avanzato analoghe richieste anche ad altri provider, dal momento che evidentemente non sapevano quali account mail utilizzassero le persone su cui stavano investigando.

La richiesta di scansionare i messaggi ricevuti dai vari account sarebbe pervenuta all’ufficio legale della società sotto forma di messaggio riservato. Dai primi indizi emersi su queste procedure, sembra che nel mirino degli 007 ci potessero essere in particolare dei cittadini non statunitensi messi sotto osservazione. Si tratterebbe, secondo le testimonianze di alcuni esperti raccolte dalla Reuters, del primo caso scoperto di un’azienda del web statunitense che accetta di rispondere a simili domande avanzate da parte di un’agenzia di spionaggio.

A detta di due ex dipendenti del colosso californiano, la decisione presa dall’amministratrice delegata Marissa Mayer di obbedire alle direttive dell’intelligence avrebbe creato forti malumori in alcuni dirigenti e avrebbe inoltre portato nel giugno 2015 all’allontanamento di Alex Stamos, all’epoca responsabile della sicurezza delle informazioni di Yahoo e ora ai vertici della sicurezza in Facebook. Il team della security interna, secondo quando riferisce il giornale britannico The Guardian, si sarebbe accorto della presenza del software incriminato già poche settimane dopo il suo lancio, pensando inizialmente all’opera di qualche hacker. Stamos si sarebbe dimesso proprio dopo aver scoperto che la regista dell’operazione era invece proprio la Mayer, e nell’abbandonare il suo incarico avrebbe riferito ai suoi sottoposti che la decisione era dovuta ad una procedura che ledeva la sicurezza degli utenti.

Stringata la replica dell’azienda: “Yahoo – ha dichiarato – è una società che rispetta le leggi, e si attiene alle norme vigenti negli Stati Uniti”. È il secondo scandalo che coinvolge Yahoo nel giro di poche settimane. Qualche giorno fa, infatti, era stata diffusa la notizia, poi confermata dall’azienda statunitense, della violazioni di 500 milioni di account, rubati nel corso del 2014.

 

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione