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Max Biaggi, iniziato il processo per evasione fiscale. Lo Stato chiede 17 milioni di euro

L'ex campione del mondo di motociclismo avrebbe evitato di pagare tasse e sanzioni trasferendo la propria residenza nel Principato di Monaco e affidando i suoi diritti di immagine a società con sede all'estero. I legali del pilota replicano: "Risiede a Montecarlo dal 1992"
Max Biaggi, iniziato il processo per evasione fiscale. Lo Stato chiede 17 milioni di euro
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E’ iniziato questa mattina a Roma il processo all’ex campione del mondo di motociclismo Max Biaggi, rinviato a giudizio un anno fa con l’accusa di avere evaso una somma vicina ai 18 milioni di euro. Secondo il Pm Giancarlo Cirielli, Biaggi per “evitare il pagamento delle imposte sui redditi e sul valore aggiunto e degli interessi e sanzioni amministrative relativi a dette imposte di ammontare complessivo di 17,852.261,95 euro” avrebbe compiuto “atti fraudolenti consistiti nel trasferimento della propria residenza nel Principato di Monaco e nell’affidare lo sfruttamento dei suoi diritti di immagine, derivanti dai contratti di sponsorizzazione con la società Dainese Spa, a società di capitale con sedi a Londra, Montecarlo e Madrid“.

Equitalia Sud e l‘Agenzia delle Entrate si sono costituite oggi parte civile nel processo. L’avvocato Carlo Maria Pisana, in rappresentanza del pubblico erario ha dichiarato: “Spesso si parla dei problemi fiscali dei personaggi dello sport e dello spettacolo come argomento di gossip, quasi sullo stesso piano di una delusione sentimentale o di un cambio di sponsor. Si rischia così di veicolare l’inaccettabile messaggio che questo tipo di condotta sia veniale, una specie di inevitabile conseguenza della notorietà, e perdere di vista che si tratta invece della violazione dei doveri di solidarietà verso la collettività.

I legali di Biaggi, Franco Coppi ed Ester Molinaro, hanno presentato davanti al giudice monocratico Bruno Costantini la documentazione per dimostrare che l’ex campione di motociclismo risiede a Montecarlo dal 1992. Il giudice ha rinviato il processo al prossimo 28 marzo.

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