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Rai, Semprini fa coming out sullo stipendio. E gli altri?

Rai, Semprini fa coming out sullo stipendio. E gli altri?
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Gianluca Semprini l’ha dichiarato prima che glielo chiedessero i giornalisti: ha con la Rai un contratto a tempo indeterminato da caporedattore a 150mila euro l’anno. Lordi ovviamente. Come tutte le cifre dei contratti che percepiscono direttori e conduttori. Cifre che ballano, a volte anche in maniera sorprendente.

Prendiamo in esame i telegiornali. Il Tg1 è il più visto. Nell’edizione della sera ormai stanzia di diversi punti di share il Tg5. Eppure lo stipendio del direttore Mario Orfeo (320mila l’anno) è meno della metà di quello di Clemente Mimun. Molti degli addetti ai lavori considerano SkyTg24 il miglior tiggì, ma il direttore Sarah Varetto è la meno pagata. Per contro Enrico Mentana con il suo telegiornale di La7, seppure non abbia più gli ascolti super dei primi anni, viaggia con un ingaggio annuale intorno al milione.

Cifra oltrepassata dai tre big dei talk show. Fabio Fazio è di gran lunga il più pagato, ma anche Bruno Vespa e Giovanni Floris superano il milione l’anno. Sono contratti particolari a tempo determinato, dove si mischiano conduzione, format e altri fattori. Però quello che alla fine conta sono i soldoni che si intascano. Trasparenza o non trasparenza, a Vespa, paladino del servizio pubblico, non verrebbe mai in testa l’idea di fare coming out confessando il proprio compenso annuale. Il suo contratto triennale (2 più l’anno di opzione) scade a giugno.

Certo, in tanti anni di carriera il decano dei conduttori si è conquistato una dote di diritti acquisiti, tuttavia viene da chiedersi perché, rispetto a certe cifre che girano, la tanto stimata Milena Gabanelli guadagni un quinto di Vespa. La superano anche Gerardo Greco (234mila), due vicedirettori di testata come Susanna Petruni e Alessandro Casarin (240mila ciascuno) e i due conduttori di La7, Corrado Formigli e Gianluigi Paragone, che viaggiano intorno ai 300mila. Vola più alto Massimo Giletti che raggiunge il mezzo milione l’anno.

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