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Varese, indigente ma con un milione in Svizzera: anziana denunciata

Secondo la Guardia di finanza, un'ottantenne di Gallarate riceveva un assegno sociale dal 2004, per un totale di circa 90mila euro, ma al contempo cercava di far rientrare in Italia un tesoretto elvetico attraverso la voluntary disclosure. Coinvolti anche due albanesi non più residenti in Italia
Varese, indigente ma con un milione in Svizzera: anziana denunciata
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Titolare di un assegno sociale e, al contempo, proprietaria di un tesoretto in Svizzera. Questa, stando alle indagini condotte dalla Guardia di Finanza, è la storia di una ottantenne residente a Gallarate, in provincia di Varese. La donna avrebbe infatti percepito, a partire dal 2004, un sostegno pubblico pari a circa 90mila euro. Grazie alla collaborazione con l’Inps della Regione Lombardia, però, le Fiamme Gialle hanno potuto incrociare i dati fiscali sulla donna: e da queste verifiche è emerso – si legge nel comunicato dei finanzieri – che la donna ha presentato una domanda di “voluntary disclosure”, la richiesta di collaborazione volontaria per far rientrare legalmente i soldi detenuti all’estero. Per una cifra notevole: circa un milione di euro. Dunque l’anziana “non versava in condizioni economiche disagiate”. E non soddisfatta dell’assegno sociale riscosso in questi dodici anni, l’ottantenne avrebbe fatto inoltre richiesta di circa 2.500 euro per il fondo di sostegno affitto erogato dalla Regione Lombardia e dal Comune di Gallarate.

Insieme alla donna, dovranno rispondere di “indebita percezione di erogazione a danno dello Stato” (per una somma che supera i 100mila euro) anche due uomini albanesi, da tempo non più residenti in Italia. Anche loro, infatti, avrebbero ottenuto illecitamente contributi per prestazioni sociali destinati ai cittadini in difficoltà economica. Per tutti e tre tre è dunque scattata la segnalazione all’Inps, alla Regione Lombardia e al Comune di Gallarate, così da provvedere all’immediato blocco delle erogazioni e al recupero degli importi indebitamente percepiti. Le sanzioni amministrative inflitte ammontano a circa 40mila euro.

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