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Legge elettorale, Consulta si pronuncerà anche su quella per le Europee: “Valutare la soglia di sbarramento al 4%”

Il Consiglio di Stato ribalta la decisione del Tar dopo il ricorso di Fratelli d'Italia. Il tribunale amministrativo aveva spiegato che la quota fissata per assegnare un minimo di seggi risponde a "specifiche esigenze" di "una effettività della partecipazione"
Legge elettorale, Consulta si pronuncerà anche su quella per le Europee: “Valutare la soglia di sbarramento al 4%”
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La Corte costituzionale non si pronuncerà solo sull’Italicum (il 4 ottobre). Ma dovrà dire la sua anche sul sistema elettorale che regola le elezioni europee. Lo ha deciso il Consiglio di Stato che ha rimesso la legge alla Consulta accogliendo un ricorso di alcuni esponenti di Fratelli d’Italia (la presidente Giorgia Meloni, Guido Crosetto, Cristiano Magdi Allam e altri). In precedenza il Tar aveva respinto lo stesso ricorso. Al centro della contestazione di Fdi (ma in primo grado aveva partecipato alla causa anche il leader dei Verdi Angelo Bonelli) la soglia di sbarramento che per le Europee è fissata al 4 per cento, al di sotto della quale non si ha diritto ad avere seggi a Strasburgo. Una misura che “violerebbe il principio della partecipazione democratica, di uguaglianza e di rappresentanza” secondo i ricorrenti. Il Tar tuttavia aveva respinto il ricorso in primo grado proprio spiegando che secondo “l’orientamento già assunto dal giudice amministrativo in precedenti pronunce”, l’introduzione “di una soglia di sbarramento alle elezioni dei membri del Parlamento Europeo è riconducibile al soddisfacimento di specifiche esigenze, quali la presenza di una rappresentanza non ‘frammentata’, a sostegno dell’effettività della partecipazione degli esponenti degli interessi nazionali al Consesso europeo, ben idonee a giustificare la scelta legislativa”.

“Finalmente ora la Corte Costituzionale andrà nel merito” commenta l’avvocato Felice Besostri, protagonista del ricorso contro il Porcellum, accolto dalla Corte Costituzionale, e successivamente di un’azione contro la legge elettorale per le europee, che invece è stata respinta come inammissibile.  Besostri aveva promosso più ricorsi contro quest’ultima legge e il tribunale di Venezia è stato il primo che ha sospeso il procedimento e si è rivolto alla Corte Costituzionale. Analoghe azioni sono state avviate a Trieste e Cagliari. “Ora il processo avviato su nostra istanza a Venezia – afferma Besostri – riprende e vedremo se il giudice rimetterà l’intera questione alla Corte di Giustizia europea”. Besostri è anche uno dei soggetti al centro dei ricorsi promossi contro l’Italicum. (ANSA).

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