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Rio 2016, aiutò atleta a rialzarsi dopo caduta ma non potrà partecipare a finale 5000 metri

La mezzofondista americana Abbey D’Agostino, che si era fermata per aiutare la rivale caduta durante la loro batteria dei 5000 metri, arrivando insieme a lei al traguardo, non potrà continuare i Giochi a causa di un grave infortunio al ginocchio
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Il loro abbraccio rimarrà una delle immagini più belle di Rio 2016. E sarebbe stato bello vedere anche entrambe correre per la finale olimpica di 5000 metri cui erano state ammesse per premiare il loro spirito olimpico. Ma la mezzofondista americana Abbey D’Agostino, che si era fermata per aiutare la rivale caduta durante la loro batteria dei 5000 metri alle Olimpiadi di Rio, arrivando insieme a lei al traguardo, non potrà continuare i Giochi a causa di un grave infortunio al ginocchio.

La 24enne era stata elogiata per il gesto di fermarsi ad aiutare Nikki Hamblin dopo che la neozelandese era inciampata e caduta. Entrambe avevano proseguito la gara, nonostante la D’Agostino fosse chiaramente infortunata. Gli esami hanno confermato come l’americana abbia completato la parte finale della sua batteria nonostante la rottura del legamento lacerato crociato anteriore del menisco e l’elongazione del legamento collaterale mediale. Lei e Hamblin erano state ammesse alla finale dalla giuria, ma solo l’americana potrà a questo punto prendervi parte.

Nelle batterie verso il termine della gara, la prima cade in seguito ad una brusca frenata del gruppo. Il ginocchio della seconda compie una brutta torsione, ma nonostante il dolore si gira e va ad aiutare l’avversaria a rialzarsi. Ricominciano insieme la corsa, zoppicando. Pochi passi dopo, la statunitense finisce di nuovo a terra e rimedia una distorsione al ginocchio. In questa occasione è la Hamblin a soccorrerla. Le due proseguono a fatica verso il traguardo, insieme e qui si abbracciano.

Concludono all’ultimo posto, e mancano la qualificazione per poi essere ammesse dalla giuria. “Sono così grata ad Abbey per quello che ha fatto per me” aveva commentato la neozelandese. Chiarendo che, prima della gara, lei e l’americana non si conoscevano: “Non l’ho mai incontrata prima, non è una cosa sorprendente? È una donna straordinaria. Indipendentemente dall’esito della gara, questo è un momento che non ho intenzione di dimenticare per il resto della mia vita. Se, tra vent’anni, qualcuno mi chiederà di Rio 2016 – ha aggiunto – beh, racconterò questa storia”.

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