Oggi Aldo Montano, 38 anni, si gioca le sue carte nell’ultima olimpiade: è stato operato a una spalla e, dopo aver conquistato la qualificazione certa con due vittorie in coppa del mondo, è stato tenuto lontano dalle competizioni per precauzione. Il più elegante e talentuoso del circuito ha sempre avuto problemi muscolari, che gli hanno fatto perdere molte vittorie.

E’ una storia che nasce da lontano ; nonno Aldo, di cui porta il nome , era fortissimo, un omone burbero, formato alla scuola dei Nadi : ha vinto molto, nonostante la pausa bellica: era del 1910. Suo fratello Tullio, padre della medaglia d’oro di Monaco Mariolone, si divertiva a tirare anche da anziano con i ragazzini come me. Una volta in palestra tirò anche Aldo. Ero intimorito, non lo toccavi quasi mai, aveva ancora una mano formidabile e quando commentai con qualche parola di ammirazione i colpi al braccio che mi faceva, disse: “Non li facevo mica solo a te!”, con l’orgoglio del campione.

Suo figlio Mario Aldo, detto Mauzzino per una vaga somiglianza con Mao, è stato tirato su a pane e scherma e tra le leggende c’è la rincorsa, sciabola in mano, tra le macchine in via Roma, per una volta che allenandosi col padre aveva fatto spallucce e poi si era dato saggiamente alla fuga dal circolo Fides.

Con lui ho tirato in gara: era di un altro pianeta, tecnica solidissima, grande combattente, fisico pesante ma agile, teatrale come pochi, quando ancora non c’era la segnalazione elettrica e bisognava impressionare i giurati, però pronto al sorriso prima e dopo l’assalto, senza alcuna spocchia del campione capace di prendersi l’oro a mondiali e olimpiadi.

Poi è arrivato Aldo, il più dotato di tutti, capace di rischiare la botta bella e difficile anche all’ultima stoccata e portarsi così a casa l’oro di Atene.

Il fatto che sia bello lo ha portato sulle copertine dei rotocalchi per gli amori con le attrici, i reality. Se la Vezzali ha reso popolare la scherma con le vittorie a raffica, lui l’ha fatta uscire dalle pagine della Gazzetta. E’ stato criticato per questo, ma a torto, perché si è sempre allenato, non sostenuto da quel fisico in apparenza perfetto ma fragile.

E’ anche una persona gentile. Mi piacerebbe, ora che l’anziano sono io, fare un ultimo assalto con il terzo Montano del lignaggio: quando gli dissi che avevo tirato col nonno dubitò, ma era vero. La gara olimpica è una roulette, e la sciabola roulette al cubo, ma se Aldo è in forma lo temono tutti, e fanno bene.

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