ANDY MURRAY: non è mai stato un granché da vedere. In compenso diventa sempre più antipatico anno dopo anno. Ormai esulta con i suoi isterici C’mon ad ogni doppio fallo o errore dell’avversario. Ma gli va dato atto, nel 2016, di aver raggiunto il punto più alto della sua carriera. E non a caso è tornato a vincere uno Slam a tre anni di distanza dall’ultima volta. Il suo Wimbledon è stato pressoché perfetto: ha ceduto solo due set nei quarti a Tsonga, e neppure in quell’occasione ha rischiato qualcosa. Ha vinto il più bravo. VOTO: 8.5
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Wimbledon 2016, il pagellone – Altro che rinnovamento: nel torneo della tradizione vince la restaurazione dei soliti noti - 2/12
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