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Tesla Model S, prima vittima. Ma non crocifiggete la guida autonoma

Tesla Model S, prima vittima. Ma non crocifiggete la guida autonoma
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di Carblogger

La guida autonoma non esiste, essendo tutta l’industria ancora nella fase di sperimentazione e solo all’applicazione di una semi autonoma. Quest’ultima, nella sua forma di assistenza alla guida, ha fatto o avrebbe fatto la sua prima vittima negli Stati UnitiAlmeno due inchieste sono in corso per capire la dinamica e se davvero è colpa di un sensore o dell’essere umano. Ma ce ne è già abbastanza per sollevare dubbi sulla fallibilità della tecnologia e domande su quale futuro di mobilità ci aspetta. Il dibattito è in corso nel mondo: ma non crocifiggete la guida autonoma.

I fatti in breve. Il 7 maggio scorso in Florida, un uomo di 40 anni si è schiantato contro un camion, che aveva svoltato a sinistra in un incrocio. Era a bordo della sua Tesla Model S, sulla quale aveva ceduto temporaneamente i comandi all’Autopilot, così il costruttore chiama da ottobre dell’anno scorso il suo sistema di guida semi-autonoma. In cui un software, dopo aver premuto un pulsante, prende il controllo di volante e pedali di acceleratore e freno in determinate situazioni.

Lo schianto è stato dovuto a un errore del software per la guida autonoma, o più correttamente semi autonoma? E’ possibile, ma aspetto l’esito delle inchieste, sono garantista per cultura e lo sono anche nei confronti di un robot.

Nell’attesa, però prendo posizione. Guidare è una passione, ma se la guida autonoma diventerà sempre più perfettibile – la perfezione, come è noto, non esiste – per dare una forma di mobilità anche a chi non può permettersela, che sia subito futuro. L’idea è ben presente nell’industria e c”è chi lavora soprattutto per questo.

La mia generazione ha cominciato a sgranare gli occhi davanti a un’automobile con l’Aston Martin di Bond-Connery, poi con “Blade Runner” e ancora con “Ritorno al futuro”. Oggi con l’auto volante di Larry Page di Google, domani mi piacerebbe fosse con un robot ai comandi. Non sono un appassionato di Yeats, il poeta irlandese, ma questa sua qui ci aiuta: “Nei sogni cominciano le responsabilità”.

@carblogger_it

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