Il libro nero della strage
La strage di Viareggio è anche la storia di Riccardo Antonini, il ferroviere viareggino licenziato dopo aver ricoperto (gratis) l’incarico da consulente tecnico a una delle famiglie colpite dalla strage. La motivazione ufficiale, in realtà, sono le contestazioni che Moretti subisce alla Festa del Pd di Genova del 9 settembre 2011. A protestare sono i No Tav, l’ingegnere è costretto ad andarsene, ma querela Antonini. Il giudice però assolve Antonini: non ha mai insultato Moretti. Ma non viene mai reintegrato. E’ tutt’oggi senza lavoro.
E poi lo scontro tra le associazioni dei familiari e la Cgil. Come quando il sindacato nel maggio 2014 invita a un evento, a Rimini, proprio Moretti. Settimane prima, con una lettera, Marco Piagentini – che nella strage ha perso moglie e due figli – aveva chiesto di intervenire. Ma la Cgil non ha mai risposto e i parenti delle vittime sono rimasti fuori dal centro congressi.
Infine la questione mai chiarita dei soldi raccolti per beneficenza per il disastro ferroviario dalla Misericordia di Viareggio. Report, il programma di Rai3, scopre che qualcosa che non va, chiede conto delle destinazioni e della cifra raccolta. Il giornalista che ha condotto quell’inchiesta fu querelato dal presidente dell’associazione. Anche ilfatto.it cercò, anni dopo, risposte, senza averle.
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