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Turchia, arrestato rappresentante di Reporters sans frontières: è accusato di “propaganda terroristica”

Si tratta di Erol Onderoglu, finito sotto inchiesta per la sua partecipazione alla campagna di solidarietà a favore del quotidiano filo - curdo Ozgur Gundem. Con lui fermati anche il giornalista e scrittore Ahmet Nesin e l’accademica Sebnem Korur Fincanci
Turchia, arrestato rappresentante di Reporters sans frontières: è accusato di “propaganda terroristica”
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Ennesima stretta del governo turco sull’informazione: un tribunale di Istanbul ha infatti deciso l’arresto preventivo del rappresentante di Reporters sans frontierés, Erol Onderoglu, con l’accusa di propaganda terroristica. A riferirlo sono i media turchi. Le accuse nei confronti di Onderoglu sono legate alla sua partecipazione alla campagna di solidarietà a favore del quotidiano filo – curdo Ozgur Gundem.

Insieme al rappresentate di Reporters sans Frontieres sono finiti agli arresti anche due intellettuali di spicco: si tratta del giornalista e scrittore Ahmet Nesin e dell’accademica Sebnem Korur Fincanci,  che dirige la Fondazione della Turchia per i diritti umani, una delle maggiori Ong del Paese. Secondo Fincanci, l’azione giudiziaria era “prevedibile” e mira a “spezzare la solidarietà” espressa nei confronti del giornale.

Insieme ai tre arrestati sono finite sotto inchiesta anche altre 36 persone, compresi alcuni noti giornalisti e attivisti turchi: per loro il tribunale di Istanbul dovrà quindi esprimersi per un eventuale rinvio a giudizio. Sono tutti accusati di aver partecipato alla campagna di solidarietà a favore del giornale Ozgur Gundem, iniziata il 3 maggio scorso, in occasione della Giornata mondiale della libertà di stampa. Da allora, 44 giornalisti e attivisti hanno svolto il ruolo simbolico di direttore per un giorno.

L’ordine di arresto preventivo è stato deciso sulla base della severa normativa antiterrorismo di Ankara. Una legge che il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha più volte escluso di modificare nonostante le richieste dell’Ue nell’ambito delle riforme necessarie per concedere la liberalizzazione dei visti.

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