Televisione

Gomorra 2, spettatori contro Malammore: così un gruppo di idioti non riesce a distinguere la realtà dalla fiction

L'attore che interpreta Malammore è Fabio De Caro. Un attore bravo assai, peraltro, che è riuscito a trasmettere in quella scena così odiosa tutta la mancanza di morale e scrupoli della criminalità organizzata. Applausi a scena aperta per De Caro, dunque, come sarebbe più che giusto? Nì

La polemica di Domenico Naso

Il pubblico televisivo è spesso sottovalutato. Gli vengono propinate porcherie immonde, perché i signori della tv credono che possano sopportare, gradire, apprezzare e guardare tutto. No, non è così. Il pubblico è migliore di come lo descrivono. A parte qualche sporadica eccezione, beninteso. E una è sotto i nostri occhi proprio in questi giorni. La vicenda, in sintesi, è la seguente: nel finale di stagione di Gomorra, Malammore, braccio destro di don Pietro Savastano, deve uccidere una bambina, la figlia di Ciro l’Immortale, nemico giurato dei Savastano. Ribadiamo: un personaggio di fantasia deve uccidere per finta, in una serie televisiva, una bambina che è a sua volta un’attrice e che dopo la scena, sicuramente difficile da girare, è comunque tornata a casa dai genitori e magari adesso si sta godendo un po’ di popolarità.

L’attore che interpreta Malammore è Fabio De Caro. Un attore bravo assai, peraltro, che è riuscito a trasmettere in quella scena così odiosa tutta la mancanza di morale e scrupoli della criminalità organizzata e anche l’ipocrisia di un killer spietato che prima di premere il grilletto bacia il crocifisso d’oro che ha appeso al collo. Scena intensa, dura, difficile da mandare giù. Ma scena memorabile. Applausi a scena aperta per De Caro, dunque, come sarebbe più che giusto? Nì, perché accanto ai tanti complimenti, sui profili social dell’attore sono comparsi anche insulti gravissimi e persino qualche minaccia. Un minoritario (ma sin troppo nutrito) gruppo di idioti è evidentemente rimasto bloccato nello schermo televisivo, non riuscendo a scindere la realtà dalla finzione. Roba così assurda che quasi viene voglia di non crederci. Roba da rimettere in discussione la grande conquista del suffragio universale e persino la libertà di espressione.

Scherzi a parte, gli insulti pesanti contro De Caro erano diventati così numerosi e frequenti che altri due interpreti di Gomorra (Salvatore Esposito e Cristina Donadio) hanno scritto un post sui loro profili Facebook per difendere il collega e ricordare ai tanti sciocchi dotati di connessione internet che trattavasi di finzione scenica, che nessuna bambina è stata uccisa e il povero De Caro ha solo fatto (egregiamente) il suo dovere. Esposito, che nella serie è Genny Savastano, è stato molto duro: “Noi Attori di ‪Gomorra‬ siamo dei professionisti ed il fatto che alcune persone confondono il personaggio con l’Artista significa che siamo riusciti a pieno nel nostro compito. Ma sta accadendo una cosa bruttissima che solo in Italia accade ovvero insultare sul personale il mio collega Attore Fabio de Caro per l’atroce atto che il suo personaggio Malammore ha compiuto nell’ultimo episodio. Chiedo a voi pochi di indignarvi ed urlare sì, ma contro le persone che tutti i giorni nella vita reale compiono questi atti barbari e rovinano l’immagine della nostra amata terra. Noi siamo Attori e portiamo l’Arte che ci scorre nelle vene nel mondo, e dovremmo vantarcene tutti!!! Al pubblico intelligente chiedo di aiutarmi a difendere il nostro lavoro e la nostra vita”.

Incredula e comprensibilmente sbigottita, invece, la reazione di Cristina Donadio (interprete di Scianel, il personaggio cult della seconda stagione): “Condivido ogni parola di Salvatore Esposito a proposito e davvero faccio fatica a trovarne per definire coloro i quali stanno insultando il mio amico Fabio de Caro e la sua famiglia per la scena dell’ultima puntata. Davvero, non riesco a capire cosa possa spingere qualcuno ad arrivare ad insultare sul personale un attore, uno che recita una PARTE, per una scena del suo personaggio. Ma stiamo scherzando? Un abbraccio a Fabio e a tutte le persone dotate di buon senso, cosa ormai sempre più rara oggigiorno”.

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