Elezioni Bologna 2016, il dem Merola firma il referendum Cgil per modificare Jobs act
Una firma per il referendum Cgil che chiede di rivedere il Jobs act. Nella campagna elettorale più noiosa di sempre a Bologna, il dem Virginio Merola ha deciso di agitare le acque prendendo posizione contro la legge sul lavoro del governo Renzi. Una scelta che arriva a pochi giorni dal primo turno dalle amministrative, che suona come un tentativo di strizzare l’occhio ai simpatizzanti più a sinistra e che per il momento ha avuto solo l’effetto di far gelare il sangue ai colleghi del Partito democratico. Esulta intanto il segretario Fiom Maurizio Landini: “Se il sindaco di una città importante decide di sostenere questa battaglia sono contento e penso che sia una cosa positiva”.
Merola, renziano non certo della prima ora, ha sempre mantenuto un profilo basso a livello nazionale restando fuori dai dibattiti politici che non riguardavano direttamente la città. Alla vigilia del primo turno elettorale, ha invece annunciato la sua firma ai referendum della Cgil: “L’ho fatto per tre motivi”, ha detto. “In primo luogo l’ho fatto perché dobbiamo riportare il tema del lavoro al centro del dibattito pubblico, a partire da Bologna”. Poi, prosegue, “perché il Jobs act, che ritengo nel complesso una buona legge, è ancora migliorabile“. Infine, puntualizza, “perché proseguo la mia battaglia contro i pasdaran e le tifoserie nella nostra sinistra: non condivido né la posizione di chi ritiene che l’abolizione dell’articolo 18 sbloccasse da sola il mondo del lavoro italiano, né che la difesa a oltranza di quella legge rappresentasse l’unica battaglia possibile”. Venerdì 3 giugno a sostenere la ricandidatura di Merola a sindaco scenderà a Bologna, il premier, Matteo Renzi.