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Roma, il tramonto della Cultura: finito il “Veltronismo”, la Capitale si è spenta - 9/14

E' stata poco più di un fuoco fatuo il sogno di Francesco Rutelli e Walter Veltroni. Se nei primi anni 2000 la Notte Bianca, la nascita dell'Auditorium, la Festa del Cinema e le varie 'Case' avevano illuminato una città che voleva competere con le grandi capitali europee, oggi quell'effervescenza resta poco o nulla, gli eventi sono un ricordo e molte istituzioni fiorite in quegli anni sono in difficoltà perché si reggevano sulla capacità del sindaco di attrarre sponsor privati: non si era pensato alla loro autosostenibilità economica. Così con i cambi di amministrazione e la crisi, molte hanno rischiato o rischiano la chiusura
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Inaugurazione del museo d'arte contemporanea il "Macro"

 

ZÈTEMA, DIMINUISCONO I FONDI. E GLI SPETTATORI DEI MUSEI CIVICI
Persino Zètema, la società in house con cui il comune gestisce la maggior parte delle risorse destinate agli eventi culturali, registra tagli di fondi e soprattutto cali di presenze. A inizio 2015, mentre all’orizzonte si profilava un taglio di 4 milioni al budget, Cgil, Cisl e Uil portavano in piazza del Campidoglio i dipendenti a protestare contro Ignazio Marino, in uno stato di agitazione perpetuato a più riprese fino alla fine dell’anno. Tra il 2014 e il 2015 i fondi destinati alla società scendevano da 43,6 a 38 milioni. Di questi, 29.6 milioni (erano 34 nel 2014) sono destinati alla “gestione del Sistema Musei Civici“, 21 musei cittadini i cui visitatori, dopo un sensibile aumento registrato tra il 2006 e il 2011 da 1.232.521 a 1.635.529, nel 2015 sono scesi a quota 1.450.118. Buona parte del calo dell’ultimo anno, spiegano da Zètema, “è dovuto alla chiusura della Sala Enel al MACRO e dell’installazione ad ingresso gratuito al MACRO Testaccio Big Bambù”. Appunto, il Macro, altra creatura di Veltroni, finito a un passo dal collasso nel 2014 e nel 2015 per “difficoltà dovute soprattutto alla perdita di un importante partner come Enel“, spiegano ancora da Zètema, e che nel 2013 aveva visto dimezzati i propri spettatori dal 2012: -53%, con il Macro Testaccio che passava da 185.596 a 84.439 presenze, parzialmente recuperate l’anno successivo. “I primi mesi del 2016 hanno comunque fatto registrare un notevole incremento di pubblico rispetto allo stesso periodo del 2015: + 52% passando dai 22.279 del 2015 ai 34.026 del 2016”, spiega ancora Zètema.

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