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Roma, il tramonto della Cultura: finito il “Veltronismo”, la Capitale si è spenta - 6/14

E' stata poco più di un fuoco fatuo il sogno di Francesco Rutelli e Walter Veltroni. Se nei primi anni 2000 la Notte Bianca, la nascita dell'Auditorium, la Festa del Cinema e le varie 'Case' avevano illuminato una città che voleva competere con le grandi capitali europee, oggi quell'effervescenza resta poco o nulla, gli eventi sono un ricordo e molte istituzioni fiorite in quegli anni sono in difficoltà perché si reggevano sulla capacità del sindaco di attrarre sponsor privati: non si era pensato alla loro autosostenibilità economica. Così con i cambi di amministrazione e la crisi, molte hanno rischiato o rischiano la chiusura
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Restauro della Piramide Cestia

 

PIRAMIDE CESTIA, FAI: “RESTAURATA E POCO VISITATA PER MANCANZA DI CUSTODI”
A volte non bastano nemmeno i volontari, tanto è l’interesse di romani e turisti per le meraviglie che a Roma si incontrano a ogni angolo. “Il restauro della Piramide Cestia – racconta Valeria Grilli – è stato sponsorizzato con 2 milioni di euro da Yuzo Yagi, un ricco signore giapponese, imprenditore nel ramo dell’import/export di abbigliamento made in Italy. La Piramide è stata inaugurata il 20 aprile 2015 dopo un restauro durato 327 giorni, ma poi è stata chiusa perché non ci sono custodi. Per vederla occorre telefonare e chiedere di visitarla”. Lo si può fare tre fine settimana al mese, ma la richiesta e l’interesse sono tali da far immaginare la possibilità di un migliore utilizzo della struttura: “Con la nostra iniziativa “Cosa Fai oggi” un sabato di ottobre abbiamo aperto la Piramide conclude Grilli – e in un solo giorno abbiamo avuto 1.700 persone. Non sapevamo più che cosa fare: dovevamo chiudere alle 16,30, fuori c’erano due-trecento persone che avevano fatto una coda di ore e non volevano andare via nonostante si fosse fatto buio”.

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