Uno studente è stato arrestato dai carabinieri per spaccio di sostanze stupefacenti nel corso di un controllo antidroga avvenuto questa mattina al liceo Virgilio di Roma. Secondo le forze dell’ordine il ragazzo, maggiorenne, con precedenti specifici e da poco eletto anche rappresentante di istituto, è stato colto in flagranza di reato “mentre cedeva ad un minorenne una dose di hashish e un’altra la aveva in tasca”. L’arresto verrà confermato domani per direttissima. E’ stato invece segnalato alla prefettura uno studente minorenne e ci sarebbero altri sette ragazzi le cui posizioni sono al vaglio della Procura di Roma.

Il blitz dei militari della compagnia piazza Farnese all’istituto romano durante l’ora di ricreazione non è stato casuale ma è avvenuto anche “in seguito a diverse segnalazioni da parte di genitori che lamentavano un’attività di spaccio” all’interno della scuola. A spiegarlo è il comandante dei carabinieri Sandro Ottaviani. “Siamo andati lì per monitorare la situazione – prosegue – quando a un certo punto abbiamo visto un ragazzo maggiorenne cedere droga in cambio di soldi a un altro ragazzo minorenne. A quel punto – conclude Ottaviani – abbiamo accompagnato entrambi i ragazzi fuori e arrestato quello maggiorenne per spaccio”.

La reazione dei compagni di scuola – Dopo l’arresto del ragazzo, gli studenti del liceo romano hanno organizzato un’assemblea di protesta e un sit-in davanti all’ufficio del dirigente scolastico. “Volevamo parlare con la preside anche per capire che cosa sta succedendo perché sono due mesi che ci vediamo entrare nella scuola le forze dell’ordine e gli studenti sono spaventati”. È quanto spiega Sofia, rappresentante d’istituto del Virgilio. “La preside comunque ci ha spiegato che non poteva impedire l’ingresso dei carabinieri. La scuola non deve essere una zona franca dove si spaccia ma un luogo sicuro, ma vedere le forze dell’ordine entrare così non è stato bello”.

Rappresentante genitori: “Chiediamo Consiglio straordinario” –  “Questa situazione è stata gestita in stile far west, non mi sembra educativo”. È quanto dice Roberto Caracciolo, presidente del comitato genitori. “Forse la preside poteva gestire questa situazione in un modo più discreto, magari convocare il ragazzo in presidenza. Ritengo – ha aggiunto – che sia grave che ci sia il consumo di droga a scuola ma forse prima di arrivare a questo intervento si poteva fare qualcosa”. “Chiederemo un Consiglio d’istituto straordinario per parlare di questo evento o venerdì o martedì prossimo. Quello che è successo oggi è grave, non ho ancora abbastanza dati per valutare tutto ma mi sembra molto grave: non mi sembra un atteggiamento giusto nei riguardi degli studenti”.

La preside: “Scuola pezzo di Stato, giusto fare controlli” – “Da anni siamo impegnati per insegnare ai ragazzi l’educazione alla salute e alla legalità e quindi quello che mi preoccupa è l’uso di queste sostanze tra i ragazzi”. Queste le parole di Irene Baldriga, dirigente scolastico del Virgilio. “Interventi di controllo ce ne sono in tutte le scuole ma qui c’è stata una reazione quantomeno anomala di una minoranza di studenti che non accetta questo tipo di controlli”, ha spiegato. “La scuola è un pezzo di Stato – ha concluso – ed è giusto che si facciano questi controlli e si reprimano questi fenomeni”.

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