Il mondo FQ

JLR, l’auto leggerà le onde cerebrali. Per sapere se può cedere il volante all’uomo

Jaguar Land Rover sta sviluppando diversi sistemi che monitorano l'attenzione del guidatore, anche attraverso l'analisi delle onde cerebrali. Con l'arrivo della guida autonoma, controllare che il guidatore non stia dormendo sarà essenziale
JLR, l’auto leggerà le onde cerebrali. Per sapere se può cedere il volante all’uomo
Icona dei commenti Commenti

Come a scuola, al volante è vietato distrarsi. E quando a monitorare l’attenzione è un robot, è impossibile ingannarlo. Jaguar Land Rover, con il progetto “Sixth Sense”, sta sviluppando diversi sistemi di rilevazione dello stato psico-fisico del guidatore basati sul controllo del battito cardiaco e del respiro (tramite sensori integrati nel sedile) e addirittura delle onde cerebrali col sistema Mind Sense.

“Il cervello umano genera continuamente quaro e più tipi di onde cerebrali, a differenti frequenze”, dice JLR. “Monitorando costantemente quale sia la condizione dominante, un computer di bordo potrebbe potenzialmente stabilire se il pilota è concentrato, distratto, assonnato o stia sognando ad occhi aperti”. In questo caso, il volante o la pedaliera potrebbero emettere delle vibrazioni per richiamare l’attenzione del pilota sulla guida. Poiché le onde cerebrali, in auto, non si possono rilevare con sensori posti sulla testa, JLR sta provando a implementare nel volante un sistema già impiegato dalla Nasa e dalla squadra americana di bob, che analizza le onde cerebrali attraverso le mani, amplificando e filtrando opportunamente il segnale.

La valutazione dell’attenzione del pilota sta diventando sempre più importante in vista della commercializzazione dei sistemi di guida autonoma, che secondo alcuni costruttori sarebbe pronta entro il 2020. Un controsenso solo apparente: il passaggio dalla guida robotizzata a quella umana sarà un momento molto critico. “Anche se stiamo sviluppando sempre più le tecnologie di guida autonoma dei veicoli, si presenteranno situazioni nelle quali il veicolo autonomo deve restituire il controllo al pilota”, ha dichiarato Wolfgang Epple, direttore della ricerca JLR. “Per farlo, il veicolo deve capire se il pilota è attento e pronto a subentrare. Per questo, i nostri ricercatori studiano il potenziale di una gamma di tecnologie di controllo del pilota che forniscano al veicolo le necessarie informazioni. Se il sistema è in grado di rilevare importanti disturbi fisici del pilota o, semplicemente, il suo grado di attenzione, allora il veicolo può attivarsi per assicurare che questi sia effettivamente in grado di guidare.”

Sixth  Sense

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione