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Autismo, la scarna proposta di legge che non cita neanche la scuola

Autismo, la scarna proposta di legge che non cita neanche la scuola
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Se 44- sottolineo 44 – senatori della maggioranza presentano una proposta di legge che prevede di dare finalmente una dignità legislativa alle persone con disturbi dello spettro autistico sicuramente si tratta di una buona notizia. D’altra parte proprio il presidente Mattarella il 2 aprile scorso, nella Giornata mondiale dell’autismo, aveva chiesto al parlamento uno sforzo tal senso auspicando un provvedimento ad hoc.

Il testo licenziato dal Senato rappresenta purtroppo una terribile delusione (una delle tante) riguardo alla capacità e la competenza dei nostri parlamentari in tema di disabilità. Si tratta di un testo scarno composto da 4 articoli che prevedono nell’ordine:

– la qualificazione dei servizi alla persona

– la formazione di operatori specializzati

– la definizione di equipe territoriali

– la promozione dell’informazione e la nascita di un coordinatore

– l’incentivazione di progetti dedicati al sostegno alle famiglie

– la disponibilità di strutture semi residenziali e residenziali

– la promozione di progetti finalizzati all’inserimento lavorativo

Nessuna parola sulla scuola.

Nessuna attenzione nel riempire i propositi di contenuti: lo sanno i senatori in questione che per qualificare i servizi, per formare gli operatori, per sostenere le famiglie, per le strutture ecc. occorrono risorse economiche? Devono proprio ignorarlo se, come recita l’articolo 4 della proposta di legge, viene prevista la clausola di invarianza finanziaria ovverosia: dall’attuazione della presente legge non dovranno derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.

Che altro aggiungere, nella migliore delle ipotesi non hanno proprio idea di quello di cui parlano e legiferano. D’altra parte è da troppi anni che si scelgono tra di loro. Nella speranza che l’opposizione nell’iter successivo alla Camera faccia il suo dovere e che le leggi riguardanti le persone più fragili non vengano più scritte sotto dettatura del ministro dell’economia di turno invito tutti i lettori a seguire il cammino parlamentare di questo testo.

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