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Xylella, notificato a Commissione Europea un caso isolato in Liguria

La pianta proverrebbe dalla Toscana. Domani, 7 maggio, sul killer degli ulivi ci sarà la decisione del Tar del Lazio su quattro ricorsi presentati dalle associazioni
Xylella, notificato a Commissione Europea un caso isolato in Liguria
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Ci sarebbe stato un ulivo potenzialmente infettato da Xylella che non si trovava in Puglia, ma in Liguria. La pianta colpita dal batterio killer però, in origine sarebbe stata in Toscana. La Commissione Ue, nei panni del portavoce del commissario Vytenis Andriukaitis, ha confermato il ricevimento della notifica da parte delle autorità italiane di un caso isolato e senza sintomi di una pianta tenuta all’aperto in un garden center della Liguria. Secondo QN l’ulivo sarebbe stato trovato in una zona molto vicina al confine con la Francia a fine marzo e distrutta, ma la notifica alla Commissione Europea sarebbe stata inoltrata solo a fine aprile.

E domani, 7 maggio, su Xylella ci sarà la decisione del Tar del Lazio sui quattro ricorsi con i quali associazioni, cooperative e aziende vivaistiche contestano la dichiarazione dello stato di emergenza emesso per la diffusione in Puglia del batterio e per la sospensione del piano d’intervento previsto per fronteggiare il rischio fitosanitario. Uno dei punti focali della discussione è stato quello sulle nuove misure decise qualche giorno fa dal Comitato permanente per la salute delle piante dell’Unione europea. In particolare, si è deciso di utilizzare misure molto rigide per gli uliveti colpiti dai focolai del batterio, stabilendo che dovranno essere sradicati non solo gli ulivi malati, ma anche le piante che si trovano nel raggio di cento metri dalla pianta malata.

Piuttosto ottimista è Giuseppe Silletti, commissario per l’emergenza Xylella: “Il vettore del batterio è stato efficacemente combattuto nella misura straordinaria dell’80 per cento dei casi e questo mi consentirà di proporre una notevole riduzione dell’impiego degli insetticidi focalizzandoli solo nelle zone infette, ossia sui focolai, per cercare di congelare l’azione infettiva del batterio”. Il commissario ha poi concluso: “Per quanto riguarda la distruzione degli ulivi, siamo in attesa di conoscere l’esito del ricorso al Tar e dopo ci regoleremo sul da farsi”.

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