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Laura Boldrini risponde a Renzi: “Difendere il Parlamento è il mio dovere”

La presidente della Camera risponde alle critiche di Matteo Renzi: "Ritenere opportuno", ha detto a La Stampa, "che vengano tenuti in considerazione i pareri delle Commissioni, così come che si limiti all’essenziale la decretazione d’urgenza, non significa affatto uscire dal mio perimetro istituzionale"
Laura Boldrini risponde a Renzi: “Difendere il Parlamento è il mio dovere”
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“Difendere le prerogative del Parlamento è il primo dovere di un presidente della Camera”. La terza carica dello Stato Laura Boldrini risponde così a Matteo Renzi che in un’intervista a L’Espresso ha detto “è uscita dal perimetro istituzionale”. “Ritenere opportuno”, ha detto la presidente a La Stampa, “che vengano tenuti in considerazione i pareri delle Commissioni, così come che si limiti all’essenziale la decretazione d’urgenza, non significa affatto uscire dal mio perimetro istituzionale. Al contrario, difendere le prerogative del Parlamento è il primo dovere di un presidente della Camera”.

La Boldrini replica anche a chi la vede in prospettiva coma la Tsipras italiana: “Ognuno interpreta come crede. Però io invito a non prescindere dalla realtà. E la mia realtà da presidente della Camera è già molto piena. Non facciamo voli pindarici”. Sul rapporto tra Parlamento e governo, la Boldrini dice: “Il Parlamento è il cuore della democrazia. Ma per assolvere pienamente al suo ruolo il Parlamento deve essere in grado di arrivare alla decisione, cioè alla votazione, in tempi certi. Per questo, per restituire centralità al lavoro parlamentare con la Giunta competente abbiamo lavorato alla riforma del regolamento. La riforma ha l’obiettivo di dare tempi certi al governo per i suoi disegni di legge così da non far ricorso, se non in casi davvero necessari e urgenti, ai decreti. Al tempo stesso, però, questa riforma prevede che anche le opposizioni abbiano la facoltà di portare in Aula i loro provvedimenti. Si tratta di una riforma equilibrata che darebbe nuovo slancio al Parlamento. Il testo è pronto da luglio e si potrebbe portare in Aula anche subito se i gruppi ne chiedessero la calendarizzazione”.

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