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Stazione spaziale internazionale (Iss), emergenza per perdita di ammoniaca

Una perdita di ammoniaca ha fatto scattare l'allarme. A diffondere la notizia il sito "Astronautinews.it". Equipaggio in buone condizioni. Verifiche in corso sulle cause e sui danni
Stazione spaziale internazionale (Iss), emergenza per perdita di ammoniaca
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Attimi di paura a 400 chilometri di quota, a bordo della Stazione spaziale internazionale (Iss). L’astronauta italiana Samantha Cristoforetti e i suoi colleghi sono stati costretti a indossare le maschere antigas. Una perdita di ammoniaca ha fatto scattare l’allarme. A diffondere la notizia il sito “Astronautinews.it”, che sta seguendo dallo scorso novembre tutte le fasi della missione “Futura”, che vede come protagonista la prima donna italiana nello spazio.

Gli astronauti, secondo i protocolli di sicurezza, hanno tempestivamente chiuso il portello di collegamento fra la sezione internazionale della Iss, dove si è verificata la perdita, e quella russa, isolandosi all’interno di quest’ultima. Il centro di controllo di Mosca, dopo essersi assicurato delle buone condizioni dell’equipaggio ha confermato che la situazione è “off-nominal”, cioè fuori dalla norma, anche se comunque sotto controllo. Secondo gli ultimi aggiornamenti, “la perdita sarebbe limitata al Nodo 2, mentre nel settore russo le letture sulla contaminazione riportano aria pulita. Gli astronauti – si legge su Astronautinews.it – non indossano più le maschere”.

Gli stessi astronauti, supportati dai centri di controllo a Terra, stanno analizzando la situazione nella sezione evacuata, per capire la causa della perdita e i danni che ha provocato. A bordo dell’avamposto dell’umanità nello spazio sono presenti sei astronauti, tra cui la prima donna italiana, che dovrebbe restare nello spazio sei mesi, fino al prossimo maggio. Proprio nei giorni scorsi Samantha Cristoforetti aveva eseguito la sua prima delicata manovra di aggancio della navetta Dragon, che ha portato a bordo della Iss viveri e rifornimenti.

“Più che un incendio e la depressurizzazione, lo scenario che richiede una risposta immediata senza scherzi è una perdita di ammoniaca in cabina – scriveva Cristoforetti nel suo diario di bordo prima della sua partenza -. Tutto l’equipaggiamento che abbiamo a bordo genera molto calore, di cui dobbiamo liberarci in qualche modo. Ecco perché abbiamo condutture di raffreddamento che corrono lungo tutta la Stazione. In alcune di esse c’è proprio ammoniaca”.

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