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Perché Renzi non va a trovare gli alluvionati, i poveracci, i disperati

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g20capidigovernoIn questi giorni sui media diversi commentatori e commentatrici si lamentano del fatto che Renzi non si faccia vedere a Genova, né in tutti i luoghi alluvionati. E non faccia capolino nelle periferie di Milano e Roma, né in tutti i luoghi in cui si accendono focolai di “guerra fra poveri”, come viene chiamata. Perché Renzi non va a trovare gli alluvionati, i poveracci, i disperati? Tento qualche risposta.

Perché i poveracci e i disperati non sono elettori di Renzi, né del Pd: non lo sono mai stati né lo saranno. Probabilmente non vanno a votare e non hanno mai votato. Se per caso in passato erano meno poveracci e meno disperati, forse hanno votato qualcosa, ma certo non hanno più voglia di votare adesso. E se votassero ora, voterebbero Lega, Fratelli d’Italia, o qualche partituncolo di destra. Quanto agli alluvionati, alcuni di loro hanno certo votato Pd e magari lo stesso Renzi, ma oggi diciamoci la verità: lo rifarebbero? Penso di no, nemmeno se Renzi andasse a trovarli. Vogliono fatti, non parole. Soldi per la ricostruzione, non visite. Subito.

Perché qualunque politico si presenti in quei luoghi viene trattato in malo modo e accusato di fare passerella a fini elettorali. Persino il Movimento 5 Stelle non è gradito da quelle parti: vedi come è stato accolto Grillo nella sua stessa Genova, vedi come è stata trattata Paola Taverna a Tor Sapienza. Figuriamoci cosa accadrebbe a Renzi se si presentasse da quelle parti.

Perché lo stile di comunicazione di Renzi, la sua stessa fisicità e gestualità non sono adatti a un contesto di povertà e scontri sociali: qui le pacche sulla spalla, gli ammiccamenti, le battutine con accento toscano non funzionano, anzi diventano un boomerang, perché appaiono immediatamente moine ipocrite, vacue, inadeguate. E potrebbe venire il dubbio, vedendoli in foto e in televisione, che siano tali anche in altre situazioni. Per carità, Renzi non può rischiare.

Perché da nessuna parte al mondo i capi di governo si presentano nelle periferie delle metropoli, dove i poveri si ammazzano fra loro. Perché in tutto il mondo i disperati non votano, non hanno nulla a che vedere con la politica, che non li rappresenta, non li vuole, fa come se non ci fossero. Finora la realtà economica e sociale italiana ci aveva dato l’illusione che da noi le cose fossero diverse, che da noi la politica non fosse così lontana dalle realtà più degradate e dure del paese. Non è più così, e lo stiamo vedendo: le nostre città più grandi somigliano sempre più alle metropoli di tutto mondo, per divario fra ricchi e poveri, per violenza e scontri sociali. È il mondo globalizzato, care italiane e cari italiani, facciamocene una ragione: la politica da una parte, a fare passerelle con koala e capi di Stato, gli alluvionati, i poveracci, i disperati da tutt’altra parte.

Due mondi separati, lontani, lontanissimi fra loro. E questo Renzi lo sa.

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