Il mondo FQ

Jobs act, ok da commissione Bilancio, ma “da criteri generici possibili nuovi oneri”

I "numerosi" criteri per le deleghe, infatti, "risultano potenzialmente produttivi di maggiori oneri" per lo Stato. Particolari criticità, secondo la commissione Bilancio, sono presenti all’articolo 2 del ddl che delega il governo in materia di servizi per il lavoro e politiche attive
Jobs act, ok da commissione Bilancio, ma “da criteri generici possibili nuovi oneri”
Icona dei commenti Commenti

La commissione Bilancio al Senato ha dato parere non ostativo (con alcune condizioni) al ddl delega Lavoro, il cosiddetto Jobs act). Tra i pareri riportati nel testo i senatori della V commissione scrivono che “la genericità della maggior parte dei principi e criteri direttivi contenuti nelle disposizioni di delega comporta, per la commissione, obiettiva difficoltà di valutare compiutamente le conseguenze finanziarie del provvedimento”.

I “numerosi” criteri per le deleghe, infatti, “risultano potenzialmente produttivi di maggiori oneri” per lo Stato. Particolari criticità, secondo la commissione Bilancio, sono presenti all’articolo 2 del ddl che delega il governo in materia di servizi per il lavoro e politiche attive. Tra queste, lo stato giuridico ed economico del personale della futura Agenzia nazionale per l’occupazione per il quale la V commissione chiede di precisare nel testo del ddl “l’invarianza di oneri per la finanza pubblica” tramite la mobilità di personale della Pa. Quindi anche i decreti legislativi, che succederanno al ddl delega Lavoro, dovranno “essere corredati di relazione tecnica che dia conto della neutralità finanziaria dei medesimi ovvero dei nuovi o maggiori oneri che da essi derivano e dei corrispondenti mezzi di copertura finanziaria”.

Intanto sono state sconvocate le sedute della commissione Lavoro al Senato, chiamata a esaminare il ddl delega Lavoro. La conferenza dei capigruppo ieri ha deciso di far slittare l’approdo in aula per la metà di luglio e quindi la commissione avrà più tempo per sciogliere i nodi della riforma. Quindi il voto dei 453 emendamenti (considerati tutti ammissibili dalla presidenza) inizierà la prossima settimana. Questa settimana i senatori hanno concluso l’illustrazione delle proposte di modifica. In particolare, la commissione (maggioranza in primis) dovrà trovare una quadra sulla riforma del contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti e l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori.

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione