Ritorno all’utile per la Fondazione Monte dei Paschi di Siena che, dopo il disastro degli ultimi anni collegato alle vicende dell’istituto senese, sta lentamente risalendo la china. Ma ancora non si può permettere di concentrarsi su quella che dovrebbe essere la sua unica mission, cioè occuparsi del sociale con particolare attenzione al territorio. Il bilancio 2013 dell’ente, spiega l’Ansa che anticipa il documento in attesa dell’approvazione ufficiale in calendario per lunedì 9, si è infatti chiuso con un utile di poco superiore a 20 milioni di euro e si confronta con il disavanzo di 193,7 milioni del 2012 (-331,7 milioni il risultato del 2011).

Il risultato, tuttavia, non concede ancora margini per un ritorno alle origini, visto che anche quest’anno la Fondazione non prevede erogazioni se non quelle già previste dagli impegni presi precedentemente e quelle previste dalla legge. Anche perché nel bilancio sarà fissata una piccola quota di accantonamenti e una di fondi di riserva. Cinghia tirata anche sul fronte interno con gli stipendi dei 31 dipendenti dell’ente che diminuiscono grazie a un accordo sindacale, già sottoscritto da tutti, che permetterà alla Fondazione, con una percentuale media del 23% (varia secondo il livello), un risparmio che gradualmente arriverà fino a 1 milione di euro. Del resto era l’unico modo per evitare la mobilità la cui lista era già pronta. Secondo alcune fonti, al raggiungimento dell’intesa hanno lavorato in particolare il direttore generale Enrico Granata e la stessa presidente uscente, Antonella Mansi.

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