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Beppe Grillo alza il tiro, invadi la Polonia

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Appena Grillo ne fa una delle sue – l’ultima, lo sfregio alla memoria della Shoah – il riflesso automatico è stracciarsi le vesti: facendo il suo gioco, fra l’altro. E se invece provassimo a ragionare?  

Il punto di partenza dovrebbe essere la reazione di Oliviero Toscani, uno che di “provocazioni”, fra virgolette, se ne intende: come messaggio è stato efficace, infatti siamo tutti qui a parlarne.
La seconda cosa da chiedersi è: porcate come questa fanno perdere voti, al M5S, o gliene fanno guadagnare? Ecco, non sono sicuro che gliene facciano perdere, altrimenti Grillo non le farebbe. Questa che ho appena detto, mi accorgo, è una delle cose peggiori che si possano dire sugli italiani: ma insomma, ormai l’ho detta.
Terza cosa su cui riflettere, la giustificazione fornita dal guru: tutti a parlare della forma, nessuno che approfondisca il contenuto. Ora, a parte che il contenuto, qui, è se possibile peggio della forma, siamo proprio sicuri che, nella comunicazione, il contenuto sia diverso dalla forma? Marshall MacLuhan, un antigrillino della prima ora, diceva che il mezzo è il messaggio: e qual è il messaggio, qui? Il messaggio è: ce ne fottiamo di tutto, questa è una guerra, e in guerra tutti i mezzi sono ammessi.
Qualcuno, quarta riflessione, ha parlato di ignoranza: certamente sì, un ragazzo di seconda media con un buon professore di storia una cosa così non se la sarebbe permessa. Ma che dico, persino Antonio Ricci, il professionista del politicamente scorretto a senso unico, qui si sarebbe fermato.
Quinta e ultima riflessione: siamo appena agli inizi di una campagna elettorale per le europee, e già siamo a questo punto. Cosa succederà quando la campagna entrerà nel vivo?
Un’altra legge non scritta della comunicazione è che non si sparino subito le cartucce migliori. Ma allora, quale sarà la prossima “provocazione”, fra virgolette?

L’invasione della Polonia? Dare del disabile al Presidente del Consiglio? Accusare il Presidente della Repubblica di pedofilia? Meglio ancora, irridere i disabili ed esaltare i pedofili? Ma mi rendo conto che sto correndo troppo, e che ho cose più immediate a cui pensare.

Alle Giornate della laicità di Reggio Emilia, due giorni fa, abbiamo parlato dei nuovi fondamentalisti del web: e io devo prepararmi spiritualmente a fare fronte, come ai bei tempi, alla psico-polizia grillina. A proposito: il post è dedicato, ipocritamente, ai redattori e soprattutto ai moderatori di questo sito. Raga, scusatemi, la prossima volta mi occupo del prezzo delle fragole. 

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