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Fosse Ardeatine, Marino alla cerimonia: “Feci bene a proibire esequie Priebke”

Presente alla commemorazione del Settantesimo anniversario della strage nazista anche Giorgio Napolitano: "La pace non è un regalo, ma una conquista"
Fosse Ardeatine, Marino alla cerimonia: “Feci bene a proibire esequie Priebke”
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”Ricordare è importantissimo e per me anche molto emozionante, ogni volta che entro qui non riesco davvero a capire a quanto possa arrivare la violenza dell’uomo sull’uomo, un eccidio davvero incredibile”. E’ il commento del sindaco di Roma Ignazio Marino al termine della cerimonia al mausoleo delle Fosse Ardeatine per la commemorazione del Settantesimo anniversario dell’eccidio di 335 civili e militari da parte dei nazisti. “Oggi entrando qui, ascoltando quell’elenco interminabile di 335 nomi a cui ne mancano 9 ancora non identificati ho pensato ancora una volta che ho fatto bene a proibire le esequie pubbliche nell’autunno del 2013 a chi partecipò a questo tremendo indescrivibile massacro”, ha aggiunto riferendosi al caso dei funerali del boia Erich Priebke.

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Presenti anche il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, del Senato, Pietro Grasso, il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, e la vicepresidente della Camera, Marina Sereni. “La pace non è un regalo o addirittura un dato scontato, ma una conquista, e per quanto riguarda noi e gli altri Paesi europei è una conquista dovuta precisamente a quella unità europea che oggi troppo superficialmente da varie parti si cerca di screditare e attaccare”, ha dichiarato il capo dello Stato. E ha aggiunto: ”Dobbiamo ricordare quello che abbiamo vissuto in Italia e in Europa e che non si può giocare con queste posizioni che tendono a screditare il nostro patrimonio di lotta per la libertà“.

Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, ha invece fatto sapere che “questa è una giornata importante, un episodio che ha segnato la storia di Roma, e non solo di Roma, come le altre tragedie di cui ricorrono i 70 anni. Il nazifascismo ha perso, la democrazia ha vinto e questa democrazia non può dimenticare che questa vittoria della libertà è costata tanto sangue. Non possiamo farlo per le vittime, ma non possiamo dimenticarlo soprattutto per noi che nella democrazia e nella libertà continuiamo a credere e a batterci tutti i giorni per affermarla – ha concluso Zingaretti – sapendo che la democrazia non è mai conquistata di per sé, ma è una conquista quotidiana”.

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