In Italia, è fuori listino dallo scorso ottobre. E ora arriva la notizia che dell’ibrida Insight sarà addirittura interrotta la produzione in Giappone: la Casa madre avrebbe già ordinato alle concessionarie di non accettare nuovi ordini. Honda Europe non si è ancora pronunciata, ma la filiale americana ha diramato un comunicato in cui annunciava che le linee di montaggio del modello si fermeranno quest’estate. Il motivo è evidente: della Insight si sono dimenticati quasi tutti. In Europa, secondo gli analisti di Jato Dynamics, sono stati appena 1.242 gli esemplari immatricolati nel 2013, contro le oltre 26 mila Toyota Prius e Prius+, cui si aggiungono, per restare fra le compatte Toyota, pure le Auris ibride e le Lexus CT.

Del resto, la Honda stessa ha trascurato il modello, lasciando che le concorrenti della Toyota, protagoniste di massicce campagne pubblicitarie e promozionali, si imponessero del mercato. In Italia, addirittura, erano del gruppo Toyota più di 10.500 delle circa 15.000 ibride immatricolate l’anno scorso. Peccato, perché la Insight non era un’auto qualunque: la prima generazione è entrata nella storia per essere stata la prima ibrida a essere commercializzata in Europa, pochi mesi prima della Prius, nel 1999. La seconda generazione si distingueva per il prezzo particolarmente contenuto (fra i 20 e i 24 mila euro) che, almeno durante gli anni degli incentivi statali, l’aveva fatta apprezzare anche in Italia. La Insight divenne addirittura il primo modello ibrido a raggiungere la vetta della classifica delle auto più vendute in Giappone, nell’aprile 2009. E peccato anche per la piccola coupé ibrida CR-Z, che sta seguendo lo stesso destino della Insight. Della Honda, oggi, in Italia, rimane solo la Jazz a proporre una variante ibrida. Qualche speranza per gli appassionati del marchio viene dalla comunicazione ufficiale di Honda America, che assicura che la Casa si impegna a portare sul mercato al più presto modelli ibridi “meglio allineati ai bisogni dei clienti”.

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