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Detrazione fiscale sui libri addio, ci avevamo creduto

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Non tenete le ricevute dei libri acquistati, non serve più.

La detrazione fiscale sui libri, una delle poche cose buone del governo Letta, è stata emendata. Dopo le promesse, ci eravamo per qualche mese illusi che il 19% del costo dei libri potesse essere detratto, dando in questo modo una boccata d’ossigeno al sistema editoriale e librario. Ma non è andata così.

Adesso, la legge emendata, modificando la dicitura «persone fisiche e giuridiche» con «esercizi commerciali che effettuano la vendita di libri al dettaglio» favorirà solo le librerie e nemmeno tutte, ma solo quelle che sceglieranno di applicare alla clientela lo sconto del 19%, e cioè le grandi catene. 

Tutto questo avviene in un momento in cui le piccole librerie sono sempre più in difficoltà e la biodiversità editoriale sembra soccombere.

Una piccola libreria nel centro storico di una città è necessaria quanto la statua di Garibaldi, o il duomo o il palazzo municipale.

Insomma, oltre al danno, la beffa.

Il Fatto Personale

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