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Legge elettorale, il modello spagnolo solo per i grandi partiti

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Ciò che succede tra Renzi, Letta e Berlusconi è in gran parte un conflitto di potere e di prestigio e in quanto tale va analizzato ma quest’attenzione deve passare in secondo piano rispetto al contenuto, al merito della legge elettorale e alle modifiche al sistema politico che ne deriverebbero. Ancora una volta dalle ceneri del Porcellum rischia di nascere una legge che ha aspetti peggiori, lo spagnolo più o meno corretto. Questo è il punto centrale, e non ci sono motivazioni costituzionali ma puramente di potere.

La Corte si è pronunciata  fin troppo (a mio modesto parere) sul premio di maggioranza e sulle liste bloccate, ma non certo sul tema della rappresentanza delle forze medio-piccole. Ebbene sembra che il centro delle proposte di Renzi sia invece proprio un accanimento preventivo contro le forze medio-piccole: se è Mattarellum si eliminerebbe la quota proporzionale, se è doppio turno si introdurrebbe uno sbarramento del 5%. Ma soprattutto si punta allo spagnolo che è un sistema che premia i due principali partiti a discapito di quelli minori pur ragguardevoli. Non c’è nessuna motivazione né costituzionale, né numerica, né funzionale per far fuori il principio di premio di coalizione che funziona invece bene – sia pure con tre diverse  formule, il che è assurdo – sia nei comuni che nelle province che nelle regioni.

Non c’è nessuna motivazione di quel tipo per togliere rappresentanza alle forze minori delle coalizioni. Non è neanche vero che siano state queste forze – da Sel a Ncd a Udc a Lega – a determinare paralisi o ingovernabilità o anche solo un supplemento di litigiosità politica. I conflitti tra persone all’interno dei due principali partiti sono stati assai più virulenti e complicanti. Ma è questo forse lo scopo di Renzi: portare tutta la inevitabile conflittualità della rappresentanza politica solo ed esclusivamente nei personalismi nei due principali partiti. E costringere le altre forze ad arrendersi o confluire. Corollario provocatorio di tutto ciò sarebbe il permanere delle liste bloccate, sia pure “corte”, nei collegi del modello spagnolo. Per una legge elettorale che ricalchi quella dei comuni si son pronunciati anche Ncd e se ben capisco Udc e Scelta Civica. Sel la sosterrebbe. 5 stelle se pensa ai suoi unici successi pieni – Parma e Ragusa – dovrebbe essere favorevole al doppio turno. Perché dovremmo accettare la torsione spagnola bipartitista di Renzi?

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