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Tumori, messo a punto il codice a barre che permette di analizzare le proteine spia

Il nuovo sistema, messo a punto da un gruppo di ricercatori coordinato dall’Ospedale generale del Massachusetts amplia di molto la quantità e la qualità di informazioni che si potevano ottenere finora con le analoghe tecniche di marcatura
Tumori, messo a punto il codice a barre che permette di analizzare le proteine spia
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Messo a punto il codice a barre dei tumori, una tecnica che permette di analizzare simultaneamente centinaia di proteine spia del cancro a partire da minuscoli campioni di tessuto. Il nuovo sistema di analisi ha superato la prima fase di test clinici ed è stato messo a punto da un gruppo di ricercatori coordinato dall’Ospedale generale del Massachusetts che lo ha descritto sulla rivista Science Translational Medicine.

Le tecniche di indagine tumorale poco invasive, come il cosiddetto agoaspirato o delle cellule di circolazione del tumore, stanno trovando sempre maggiore impiego e utilità per il monitoraggio delle terapie cliniche in quanto offrono dati preziosi senza dover fare interventi invasivi e sono molto economiche. Per potenziare gli strumenti a disposizione i ricercatori statunitensi hanno realizzato un nuovo sistema di analisi dei campioni più efficiente dei precedenti: “Invece di trovare un modo per prelevare una maggiore quantità di tessuto – ha spiegato Cesar Castro, uno dei responsabili del lavoro – abbiamo ridotto il processo di analisi in modo da poterlo eseguire su pochissime cellule”.

Il nuovo strumento si focalizza sull’identificazione delle proteine ‘tipiche’, marcatori, delle cellule tumorali attraverso una tecnica di ‘codice a barre’ di Dna. La tecnica consiste nell’inserimento nei campioni da analizzare di filamenti di Dna che sono agganciati a specifici anticorpi in grado di legarsi alle proteine delle cellule tumorali. Una volta completata l’operazione è possibile ‘raccogliere’ i filamenti di Dna agganciati alle proteine e ottenere una sequenza delle proteine marcatori presenti sulla cellula tumorale. La tecnica, utilizzata già in una prima sperimentazione clinica, amplia di molto la quantità e la qualità di informazioni che si potevano ottenere finora con le analoghe tecniche di marcatura.

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