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Perugia, madre accoltella figlio autistico: arrestata per tentato omicidio

Il ragazzino, 11 anni, è in sala operatoria, in prognosi riservata, ma non dovrebbe essere in pericolo di vita. La donna, che soffre di disturbi mentali, è piantonata in ospedale dai carabinieri. L'avvocato: "La signora non ricorda nulla, non aveva mai manifestato violenza"
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Affetto da autismo e accoltellato dalla madre. Un bambino di 11 anni è ricoverato in ospedale in condizioni gravi, ma non dovrebbe essere in pericolo di vita. L’episodio è avvenuto a Città di Castello, vicino a Perugia, nella casa della nonna del ragazzino, vicino a quella dei genitori. Arrivato in ospedale in codice rosso, il ragazzino è stato sottoposto a interventi chirurgici durati oltre due ore e mezza: i medici definiscono le sue condizioni critiche. La donna, 50 anni, ha inferto al figlio disabile 11 fendenti con un grosso coltello da cucina, quattro all’addome e sette alla schiena. Sono intervenuti poi una zia e altri parenti, che hanno fermato la signora e chiamato un’ambulanza. Ricoverata nello stesso ospedale del figlio, la donna è affetta da problemi mentali e psicologici ed era in cura per crisi depressive. In stato di arresto per tentato omicidio e piantonata dai carabinieri, è stata sedata e trasferita in un’altra struttura.

“La famiglia è profondamente unita, vicina alla mamma e al bambino”, racconta Marcello Pecorari, legale dei parenti della donna. La loro volontà è quella di “ricostruire tutto il ricostruibile nel modo più saldo possibile”. Secondo l’avvocato, il marito è rimasto a lungo vicino alla donna, che tra l’altro “non ricorda nulla di quanto successo”. E conclude: “La signora non aveva mai manifestato violenza. Anzi, era conosciuta per la dedizione con la quale accudiva i figli, in particolare quello ferito, autistico, ma anche la sorella diciassettenne”.

Sulla vicenda si è espresso Salvatore Bianca, vicepresidente di Divento grande, associazione di genitori di ragazzi autistici. “Chi vive quotidianamente la sfida appassionante e dolorosa di un figlio autistico sa quali vertigini di disperazione possono essere raggiunte da un genitore, quasi sempre lasciato solo in situazioni sovente drammatiche”, ha spiegato. “Tragedie come questa dovrebbero indurre lo Stato, le istituzioni pubbliche, sostanzialmente sorde e cieche nei confronti della condizione autistica, se non altro alla vergogna”.

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