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Riforma elettorale, ci risiamo. Per che cosa?

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Ci risiamo: la riforma elettorale. Ma non esiste ‘la riforma elettorale’, altrimenti l’avrebbero già fatta. Esistono varie possibili riforme elettorali con esiti completamente diversi.

La questione numero uno non è – nonostante le apparenze – la scelta dei parlamentari ma la determinazione dei rapporti di forza tra gli schieramenti e tra i partiti. Il cosiddetto Porcellum è sotto accusa alla Corte Costituzionale non per il suo difetto principale – cioè il Senato che viene eletto in modo da contraddire la Camera – ma per il suo pregio, e cioè che col premio di maggioranza determina comunque un vincitore (sia pure solo alla Camera). Per la Corte Costituzionale sarebbe probabilmente eccessivo dare la maggioranza dei seggi alla coalizione che arriva prima,perchè ciò avviene indipendentemente dalla sua percentuale. Sarebbe stato eccessivo dare a pd e Sel la maggioranza alla Camera visto che non hanno neanche preso il 30%. Ma questo è il sistema in vigore nelle Regioni, senza problemi. Ha almeno il pregio di indicare chiaramente chi governa e chi sta all’opposizione senza costringere a inciuci. Se per paura del premio di maggioranza si torna in qualche modo al proporzionale ci aspettano forse decenni di grandi intese, e lo stesso 5 stelle si snaturerebbe.

Si può trovare un sistema che tenga conto delle obiezioni della Corte ma non ci costringa al proporzionale degli inciuci? Non è e non sarebbe tale – ma sarebbe solo funzionale a interessi di bottega dei grandi partiti – l’idea di dare un premio di tot seggi al partito più forte, anziché la maggioranza dei seggi alla coalizione più forte. No, se ci dev’essere una soglia minima per far scattare un premio sufficiente a governare, allora se non la si raggiunge si vada a un secondo turno tra le due coalizioni più forti. Il doppio turno è una soluzione più che razionale ed è opportuno anche per 5 stelle che solo in questo modo può aspirare ad andare a governare senza allearsi, come è successo, grazie appunto al doppio turno, a Parma. Perché 5 stelle e il Pd non si accordano sul doppio turno?

Oppure resta in campo una soluzione imperfetta ma più che decente, ovvero il Mattarellum, un mix di collegi uninominali e di quota proporzionale che dovrebbe dare una coalizione vincente anche senza doppio turno. Anche se non la si è ancora sperimentata con 3 poli come ci sono adesso. (Senza dimenticare che gran parte dei nostri guai derivano dal bicameralismo perfetto, cioè dalla necessità che anche il Senato dia la fiducia al governo. Una cosa inconcepibile per esempio per i tedeschi.)

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