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Il Ministero del Lavoro svuota la tutela della sicurezza

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Napolitano ‘monita’ spesso sulla prevenzione di incidenti e infortuni sul lavoro, ma i politici fanno di tutto per smantellarla. Ha iniziato nel 2009 il governo Berlusconi indebolendo il Testo Unico 81 del 2008, provocando le ire degli operatori della sicurezza e dei sindacati. Si disse: vengono agevolati gli imprenditori, che rischiano di meno di fronte alla legge. Il governo Letta, uomo del Pd e quindi in teoria dalla parte dei lavoratori, ha introdotto nel “decreto del Fare” un ulteriore indebolimento della tutela dei lavoratori in materia di salute e sicurezza. Ad esempio, chi ha partorito il decreto ha previsto l’eliminazione del Duvri, un importante documento di valutazione dei rischi. Ora stanno cercando di metterci una toppa.

Ma un altro colpo viene dal Ministero del Lavoro. Il 13 agosto scade il contratto del direttore della Divisione salute e sicurezza sul lavoro, Lorenzo Fantini, che ricopre il ruolo da 10 anni. Motivo? Non ci sono soldi da spendere. Bisogna tagliare per la “spendig review”. In pratica, svuotano l’attività di uno dei settori nevralgici del ministero. Ciò significa che bloccheranno i lavori delle commissioni permanenti che emanano lineee guida per gli operatori del settore, oppure l’elaborazione dei decreti attuativi del Testo Unico 81.

Napolitano spende poca energia quando invoca – sempre e solo a parole – la tutela dei lavoratori, ogni volta che muore un operaio nei cantieri. Forse stavolta dovrebbe prendere carta e penna e scrivere al capo del governo, Enrico Letta, e chiedere spiegazioni in merito all’operato del ministro Enrico Giovannini sullo smantellamento della divisione che tutela la salute e sicurezza dei lavoratori. Una roba si sinistra, caro presidente.

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