Caso Ablyazov, ora parli Napolitano
Lacunosa e spesso incredibile, la presunta ricostruzione dei fatti contiene un nodo scorsoio che nessuna grande intesa al mondo potrà sciogliere: la favola secondo la quale Alma Shalabayeva non avrebbe mai chiesto asilo politico prima di essere imbarcata destinazione Astana. Una menzogna, come la magistratura potrà facilmente appurare anche sulla base della testimonianza della donna che qualcuno dovrà pure ascoltare. Non sarà qualche testa tagliata a salvare Angelino, né la presa in giro di una “riorganizzazione” degli uffici.
Al premier Letta, in gita premio a Londra, chiediamo di rileggere il secondo comma dell’articolo 95 della Costituzione: là dove è scritto che “i ministri sono responsabili individualmente degli atti dei loro dicasteri”. “Responsabili” significa che di fronte a un errore grave dei sottoposti è soprattutto il ministro che deve pagare. Ovvero: dimissioni inevitabili. Ma, visto che qui si fa finta di niente, è troppo chiedere al presidente Napolitano di uscire dal suo impenetrabile silenzio per dire qualcosa in proposito? Del Pd, infine, ci resta l’immagine delle facce di pietra mentre un povero senatore s’arrampicava sugli specchi per salvare con Angelino le preziose poltrone di governo. Alla fine tutti contenti hanno applaudito il loro funerale.
Il Fatto Quotidiano, 17 Luglio 2013