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Papa Francesco a Lampedusa, gli effetti del viaggio

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Quello che fa il Papa, un capo di Stato straniero, tendenzialmente mi interessa poco. Ma ho riconosciuto nell’evento del suo viaggio a Lampedusa una evidente distanza con i suoi predecessori, e tanto più dalla quasi totalità dei politici. Di destra come del cosiddetto centrosinistra (basti pensare a Fassino che invocava una Ellis Island, prova di come la vicenda dell’emigrazione italiana non abbia lasciato tracce neurali in certi soggetti).

Che egli abbia voluto spingersi sulle rive del più grande cimitero d’Europa – ponendo, per dirla tecnicamente, la issue in cima all’agenda – è in sé un fatto rilevante. Che poi questo sia interpretabile anche come una questione di politica interna della Chiesa cattolica (è evidente che le aree geografiche di riferimento per la Chiesa di Roma sono Africa e America) mi interessa di meno. Mi interessano invece gli effetti di questo viaggio. Mi interessa vedere come la destra di questo paese si riveli sempre più priva di qualsiasi etica. (O forse, come questo paese si riveli sempre più di destra, e senza etica né intelligenza alcuna). Mi interessa vedere Cicchitto che dà lezioni al Papa, dicendo che predicare è una cosa e governare un’altra, rivendicando di fatto il diritto alla trasformazione del Mediterraneo in un grande cimitero (dimenticando peraltro che il suo partito invece non esita a far proprie le parole del Papa quando si tratta di difendere la scuola privata, o a opporsi ai diritti per le coppie omosessuali).

Mi interessa vedere Boso che si augura che i barconi affondino, e quell’augurio non può che essere silenziosamente ricambiato. Mi interessa immaginare Giovanardi come se la sbriga con la sua sempre esibita coscienza di cattolico (ma è bravo in questo, non avrà certo problemi, abbiamo visto molte volte il suo straordinario impegno nel negare le evidenza degli omicidi di Stato, da Ustica a Aldrovandi a Cucchi). Sono gli effetti di questo viaggio, insomma, che rilevano, ancor più del viaggio in sé: affiora la barbarie. Poi però, tempo due giorni, le cose tornano come sempre. I media dimenticano, i politici hanno già dimenticato. Non è certo per il viaggio del Papa che il cattolico Letta metterà mano alla Bossi-Fini.

E lo stesso Papa si dedicherà alle sue molteplici gatte da pelare. I barconi, per la gioia di Boso e di qualche commentatore di questo blog, continueranno impunemente ad affondare.

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