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Inchiesta Enav-Finmeccanica, dieci arresti e 23 indagati

Sarebbero una decina le persone indagate dalla procura di Roma nei cui confronti sono ipotizzate, a vario titolo, le accuse di bancarotta fraudolenta documentale e patrimoniale, emissione di fatture per operazioni inesistenti, riciclaggio e trasferimento fraudolento di valori
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Dieci arresti e oltre cento perquisizioni sono in corso in tutta Italia da parte dei finanzieri del nucleo di polizia Tributaria di Roma e dei carabinieri del Ros, in relazione al fallimento di una società già al centro dell’inchiesta “Enav – Finmeccanica” condotta dalla Procura della Repubblica di Roma. 

Ventitrè le persone indagate nell’ambito dell’indagine: nei loro confronti sono ipotizzate, a vario titolo, le accuse di bancarotta fraudolenta documentale e patrimoniale, emissione di fatture per operazioni inesistenti, riciclaggio e trasferimento fraudolento di valori.

Tra gli arrestati, secondo l’agenzia Ansa, anche il commercialista Marco Iannilli. Già uomo di fiducia dell’ex consulente di Finmeccanica Lorenzo Cola, era già stato arrestato proprio nell’ambito dell’inchiesta Enav, assieme all’Ad Paolo Pugliesi e al direttore commerciale di Selex Manlio Fiore. Nel marzo dell’anno scorso la Procura di Roma aveva chiuso la prima inchiesta Enav per fatture false e appropriazione indebita.

Oltre Iannilli, ‘dominus’ dell’Arc Trade srl, è stato arrestato anche David Romano, formale amministratore della stessa società, nonché tre parenti di Iannilli: i cognati Maurizio Caracciolo e Nicola Gargiulo ed il cugino Roberto Caboni, quest’ultimo già tratto in arresto nel 2010 con Iannilli nell’ambito dell’inchiesta ‘Phunchard-Broker’, sempre della Procura di Roma. L’accusa per i parenti di Iannilli è quella di aver concorso nelle operazioni di bancarotta patrimoniale che hanno portato al fallimento dell’Arc Trade srl.

Tra gli indagati sul fallimento della Arc Trade srl, vi sono anche Lorenzo Cola e Tommaso Di Lernia. Cola quale ‘super-consulentè della holding della Difesa, Di Lernia quale titolare della Print Sistem srl, società che come la Arc Trade riceveva in subappalto lavori assegnati alla Selex sistemi integrati spa dall’Ente assistenza al volo.

Gli altri arrestati sono Gianluca Ius, Simone Pasquini, Cristian Palmas, Massimiliano Damiano e Sebastiano Giallongo, tutti accusati di aver costituito società fittizie che hanno emesso fatture per operazioni inesistenti nei confronti dell’Arc Trade srl con il fine di svuotarne le casse. 

Indagato per bancarotta anche Alessandro Grassi, consulente del lavoro arrestato dalla Finanza lo scorso febbraio per aver inscenato, fingendosi funzionario del Fisco, un falso controllo fiscale proprio nei confronti della Print Sistem srl, inducendo Di Lernia a pagare una ‘tangente’ di 750.000 euro per ottenere un ammorbidimento del controllo che però non era reale, ma del tutto simulato. Coinvolta nelle indagini sul fallimento dell’Arc Trade pure una cittadina moldava, Natalia Vieru. Secondo l’accusa la Vieru, insieme al cognato di Iannilli, Maurizio Caracciolo (arrestato), avrebbe costituito una società moldava utilizzata per riciclare circa due milioni di euro sottratti all’Arc Trade attraverso un’operazione commerciale completamente falsa.

Indagati inoltre i coniugi Angela Grignaffini e Stefano Massimi, quest’ultimo legato da un rapporto di lavoro con la Arc Trade. Per loro l’accusa è di aver dato in locazione un appartamento a Lorenzo Cola simulando che la locazione fosse con la società fallita, che dunque ne ha sopportato i canoni e le spese di ristrutturazione. L’appartamento di trova nel quartiere Parioli, dove i due coniugi gestiscono il ristorante ‘Celestina’.

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