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Deeqa Aden Gures, a Torino si deve ancora capire come è morta

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A 7 mesi dalla morte di Deeqa (Dego) Aden Gures avvenuta il 2 ottobre 2012 sul ponte della Gran Madre a Torino e dopo che la Procura della Repubblica di Torino ha richiesto l’archiviazione del caso, Luigi Tessiore, vedovo di Deeqa, dopo essersi opposto all’archiviazione ha deciso di chiedere aiuto ai tanti amici di Deeqa per trovare la verità sulla sua morte. E’ nata così l’idea di creare un Comitato per la verità su Deeqa per far avanzare la giustizia e perché la verità possa finalmente emergere: la negazione della giustizia a una vittima è il peggior abuso che si possa perpetrare.

Deeqa Aden Gures, la 39enne mediatrice somala che tutti a Torino conoscevano come “l’angelo dei rifugiati” è morta nelle vicinanze della Gran Madre Torino in circostanze misteriose dopo essere stata minacciata a più riprese. Deeqa era una donna indomita e coraggiosa che aveva fatto dell’impegno civile a favore degli ultimi l’obiettivo della sua esistenza, ma è stata trovata morta dopo essere stata orribilmente investita e schiacciata da un’automobile.

Il Comitato per la verità su Deeqa punta a organizzare diverse attività:
– La ricerca e la raccolta di tutte le informazioni utili affinché si possa sapere che cosa sia realmente successo non solo nella notte del 2 ottobre, ma nelle 3 settimane precedenti la morte, nel corso delle quali Deeqa è stata oggetto di ripetute minacce e di atti di aggressione morale, da parte di ignoti, sia nelle strade del Quartiere di San Salvario, sia per telefono.
– Una giornata di commemorazione pubblica in occasione del primo anniversario della morte nell’ottobre 2013.
– La pubblicazione di un instant book dal titolo possibile “100 interviste per Deeqa”, da distribuire durante la giornata di commemorazione.

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