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Aspettativa di vita, obesità e invecchiamento precoce: si stava meglio quando si stava peggio

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L’aspettativa di vita è cresciuta notevolmente negli ultimi decenni grazie soprattutto alle nuove cure mediche e alla drastica riduzione della mortalità infantile. Ma i quarantenni di oggi stanno vivendo problemi di eccesso di peso, pressione alta e diabete peggiori di quelli affrontati dai loro coetanei di qualche anno fa.

Questa situazione potrebbe portare a una riduzione dell’aspettativa di vita ed è destinata a compromettere la qualità della vita di molte persone.

E’ ormai accertato che le abitudini alimentari acquisite nelle ultime decadi ci stanno uccidendo lentamente, a causa di un eccesso di grassi, zuccheri e sale. Ad un’alimentazione sbagliata si aggiunge la sedentarietà e così ci ritroviamo con due terzi della popolazione in sovrappeso o obesa, e con la possibilità reale che la quantità di persone obese e sovrappeso possa salire fino al 90 per cento entro il 2050.

Alcuni ricercatori olandesi hanno effettuato uno studio su 6.000 persone a partire dal 1987, valutando la loro salute tra i venti, trenta, quaranta e cinquant’anni. Dalla ricerca è emerso che gli adulti di oggi sono meno “metabolicamente” sani rispetto al passato. Secondo lo studio le nuove generazioni stanno peggio rispetto ai loro predecessori e l’esposizione a fattori di rischio metabolici continuerà ad aumentare. 

Gerben Hulsegge, dell’Istituto nazionale olandese per la Salute pubblica, che ha condotto lo studio pubblicato sulla rivista European Journal of Preventive Cardiology, ha spiegato che: “All’interno del campione oggetto del nostro studio, il livello di obesità nella nostra giovane generazione di uomini e donne a 40 anni, è simile a quello della nostra più antica generazione, all’età di 55 anni. Ciò significa che la generazione più giovane è 15 anni avanti rispetto alla vecchia e sarà esposta all’obesità per un tempo più lungo“. Questo si tradurrà in una maggiore incidenza di malattia e in una ridotta qualità della vita. 

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