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Festa del papà, non è più tempo di lavoretti!

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Tutto nasce dalla decisione in un asilo del quartiere Africano di Roma dove le maestre, di fronte ad un bambino figlio di due mamme, hanno scelto di abolire la festa del papà. Apriti cielo: guai a toccare i lavoretti per il papà. Chi non se li ricorda: tutti li abbiamo fatti. Di generazione in generazione la scuola tramanda questa tradizione come fosse un sacro rito: chi non ha mai portato a casa per San Giuseppe, una bella cravatta colorata di cartone, un posacenere fatto con la creta o un quadretto per la foto ricordo con il papà?

Non c’è nei programmi scolastici l’obbligo di far fare il lavoretto ma la maestra dalla penna rossa non manca mai all’appuntamento. Anzi si prepara per tempo. Studia il lavoretto giusto, guarda riviste apposite, si documenta. Ad interrompere questa consuetudine didattica in questi ultimi tempi sembra essere il fatto che in classe qualche bambino è figlio di genitori omosessuali. Che si fa in questo caso?

In Italia, secondo quanto riportato dal “Corriere della sera” sono 100 mila i bambini che hanno almeno un genitore gay. Non solo. Sul nuovo mondo sono arrivate anche le nuove famiglie: quelle fatte di single, monogenitori, nuclei ricostituiti, unioni libere; sono 6 milioni 866mila (il 28% del totale) e coinvolgono 12 milioni di persone (il 20% della popolazione). Il modello standard della famiglia tradizionale, le coppie coniugate con figli, rappresenta ormai solo il 35,8% delle famiglie. Bambini che vivono con ragazze – madri o che avendo i genitori separati (a volte con decreti del tribunale che impediscono al bambino di vedere spesso la madre o il padre) non hanno la possibilità di portare a casa il lavoretto al papà o alla mamma.

Diciamolo chiaramente: è finito il tempo dei lavoretti per le feste del papà e della mamma che sono nate, almeno in Italia, imposte dalla tradizione cattolica. Chi insegna oggi deve avere una sensibilità nuova e diversa, capace di guardare al contesto odierno, capace di osare in un Paese che non è pronto ad accogliere, a partire dalla scuola, le istanze delle coppie gay.

 

 

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