Si intitola Le ragioni delle mani, è l’ultimo libro (di anni, ne sono trascorsi sedici dal primo) di Emidio Clementi pubblicato per Playground. Nove racconti che, in un modo o nell’altro, hanno a che fare con la musica.

Le mani di cui parla il titolo sono proprio le mani del musicista, il suo strumento ultimo. Manco a dirlo, da sempre, per un musicista le mani sono la sua propaggine più importante; lo avevano ben presente De Andrè (“è bello che dove finisconoe mie dita debba in qualche modo cominciare una chitarra”) e Emil Loteanu che, nel superbo film I lautari, denuncia come la pena capitale per un musicista non sia perdere la vita quanto le mani.

Clementi in questa serie di racconti non tratta unicamente del  musicista in senso stretto. A muoversi all’interno delle storie sono molto spesso personaggi che con la musica hanno a che fare solo tangenzialmente, campionari d’umanità che si muovono dietro le quinte del palco. Ne La villa si racconta di come uno studio di registrazione sia caduto in disgrazia a causa dell’avvento della tecnologia; racconta di come l’intero mondo analogico che gravitava intorno alla musica sia collassato all’ammaraggio del digitale. Il racconto che parla di FaustoRossi (in arte Faust’O, cantautore della new wave friulana sul finire degli anni ’70) è forse il più autobiografico di tutti; non che gli altri non lo siano, ma qui è più viva la cronaca del vissuto personale interiore.

Altro grande personaggio del libro è Salo, runner che ha il compito di trasportare gli artisti dall’aeroporto all’hotel; un personaggio in cui l’artista si imbatte casualmente, per una volontà estranea ad entrambi che li fa confidare e stringere amicizia ma solo per il tempo di un passaggio. Altro intimo affresco è quello di una ex maestra bolognese che finisce per interpretare un ruolo in un documentario incentrato su Glenn Gould (ammirato e narrato, tra gli altri, anche da Vinicio Capossela). Emblematico per l’intero libro la figura di Achille Santini, il geniale promoter italiano di musica jazz. Emblematico perché come quasi tutti gli altri personaggi è un soggetto ritratto nella sua parabola discendente, quando ormai è alla deriva, quando ormai non può far altro che sedersi sulle sue macerie e cominciare a raccontarsi. Le stesse macerie che vedono Frank Sinatra accompagnare Marilyn Monroe nei suoi ultimi giorni- per raccontare the last weekend, in quel di Cal-Neva Lodge, Clementi sceglie la prospettiva di Buddy Greco.

I racconti molto spesso gravitano attorno al capoluogo emiliano. Per questo motivo sarebbe doppiamente un delitto lasciarsi scappare il reading che si terrà domani, 2 Marzo, in Piazza Verdi. Al Bentivoglio Club, Clementi assieme Corrado Nuccini porterà in scena lo spettacolo tratto dal libro. Saranno due i racconti che verranno letti e musicati. Ora, per chi si fosse perso qualcosa, va detto che Emidio e Corrado sono anche due importanti musicisti del panorama musicale italiano, il primo è voce e basso della storica band Massimo Volume, mentre il secondo chitarra e voce dei Giardini di Mirò.

Lo spettacolo inizierà alle 22.30, il costo del biglietto – 5 euro – può lasciar margine all’acquisto del volume. Nel caso in cui proprio non riusciate ad andare,  il duo replicherà a breve in terra emiliana: li potrete ascoltare il 10 di Marzo All’Happen Club di Modena.

Articolo Precedente

Doc in tour, 36 sale per 20 documentari in tutta l’Emilia Romagna

next
Articolo Successivo

Shoah, la Cotignola dei ‘Giusti’: in un documentario il paese che salvò gli ebrei

next