La diffusione del cancro del seno ad altri organi, un evento che spesso porta alla morte della paziente, appare in molti casi provocata dalla perdita di una proteina chiave, secondo i ricercatori dell’università della California a San Francisco. La nuova scoperta potrebbe dar vita a possibili nuovi bersagli terapeutici contro le metastasi tumorali.

Sull’edizione online di ‘Nature Cell Biology’, gli scienziati descrivono per la prima volta come questa proteina, nota come Gata3, normalmente agisca per impedire la diffusione della neoplasia, cioè l’insorgenza di metastasi. “Quando Gata3 è presente – assicura Zena Werb, professore di anatomia alla Ucsf, che ha guidato la ricerca – essa agisce ‘spegnendo’ molti geni responsabili delle metastasi. Ora abbiamo identificato i meccanismi molecolari coinvolti in questo processo” e compreso cosa accade quando la proteina viene a mancare.

In sintesi, l’assenza o la perdita di Gata3 può consentire a cellule cancerose di allontanarsi dalla massa tumorale, indurre infiammazione e stimolare lo sviluppo di nuovi vasi sanguigni che consentono a nuovi tumori di ‘crescere’ in nuove sedi. Secondo la Werb, che per ora ha studiato queste funzioni su modello animale, “potrebbe essere possibile, in futuro, sviluppare farmaci che inibiscano le metastasi attraverso la riattivazione del ‘controllo’ delle cellule cancerose che hanno perso questa proteina chiave”. 

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