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Lombardia, massone prova a candidarsi coi 5 Stelle, respinto al mittente

Vincenzo Freni, messinese, medico alla clinica San Rocco di Ome, per anni un esponente attivo della Gran loggia regolare d’Italia, ha presentato la sua candidatura per le regionali. Ma il Movimento fa muro
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Grillo attira anche i massoni. Sul portale del Movimento 5 Stelle lombardo sono state pubblicate le auto-candidature in vista delle prossime elezioni regionali. Per ciascuna Provincia è stato pubblicato un elenco di nomi, con tanto di foto e curriculum, che dovranno essere sottoposti al vaglio degli iscritti. Nella lista dei trenta candidati bresciani (tra cui verranno scelti i 10 che effettivamente correranno per un posto al consiglio regionale) c’è anche il nome di Vincenzo Freni. Messinese, medico alla clinica San Rocco di Ome, classe 1962, è stato per anni un esponente attivo della Gran loggia regolare d’Italia e ha rivestito anche la carica di Gran maestro lombardo, figurando tra i fondatori della loggia bresciana “Lithos”, poi rinominata “Camillo Golgi”.

Nel testo di presentazione il venerabile Freni giudica “buono” il lavoro della Regione su scuola e sanità “anche se le risorse potevano essere meglio utilizzate visti gli sprechi spregevoli venuti a galla”, poi immagina una Lombardia capace di “far ripartire la locomotiva produttiva nel rispetto dell’ambiente”, sfoggiando parole e temi in linea con il pensiero grillino. Tuttavia nel curriculum affidato alla rete non ha dichiarato la propria appartenenza alla loggia massonica, tralasciando una parte importante del proprio passato. Ma è sufficiente fare una capatina sul suo profilo Facebook per comprendere quanto questa appartenenza giochi un ruolo fondamentale nella sua vita: è tutto uno sfoggio di foto in abito da cerimonia, compassi e squadre. Ma proprio a causa della sua volontà di candidarsi alle elezioni regionali con il M5s, Vincenzo Freni è stato allontanato dalla Glri: “La sua obbedienza – hanno spiegato i vertici regionali della loggia – ora è spuria e non ha nulla a che vedere con noi, sono due cose distinte e separate”.

La notizia è stata riportata dai quotidiani locali bresciani e ha presto fatto il giro della rete, tra lo stupore e l’ironia degli osservatori. Così è arrivata anche la presa di posizione del Movimento 5 Stelle, che ha voluto mettere un freno alle mistificazioni, chiarendo il meccanismo e i principi che stanno alla base delle candidature comparse sul sito internet del movimento: “Il M5s è l’unica forza politica che offre la possibilità di candidarsi a tutti i cittadini che abbiano i requisiti base richiesti”, vale a dire essere residenti, incensurati, non aver svolto due mandati in carica pubblica e non possedere tessere di partito. Nello stesso comunicato si ricorda anche che “hanno presentato la loro candidatura, come era nel loro diritto, alcuni personaggi già noti, in alcuni casi espressione della partitocrazia a cui il Movimento si oppone”e si puntualizza come “nessuno di loro ha superato alcuna scrematura”. Infatti solo dieci di questi trenta aspiranti candidati comporranno la lista di bresciani che concorrerà effettivamente alla sfida elettorale lombarda.


“La selezione – spiegano – avverrà non per decisioni “dall’alto”, ma in modo del tutto democratico, ovvero attraverso un meccanismo trasparente e partecipato”. I candidati il prossimo sabato verranno sottoposti al fuoco incrociato degli attivisti che testeranno la passione politica e le capacità di ciascun aspirante candidato. Le auto‐candidature saranno poi soggette a voto tramite il meccanismo delle primarie on line, a cui potranno votare solo gli iscritti al portale del Movimento nazionale con data precedente al 30 settembre 2012.


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