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I partiti non sono più la soluzione

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Di fronte a questo abisso, quale soluzione? Credo che non sia possibile mettere una pezza su un vestito a brandelli. I partiti non sono più la soluzione, anzi da strumenti di proposta e mediazione si sono trasformati in cancro insanabile. Bisogna fare «tabula rasa». La destra è perduta, anche se il burattinaio con i suoi miliardi cercherà di mantenersi a galla per difendere sempre e solo i suoi interessi. La risposta è Renzi? Per l’amor del cielo!, ma guardatelo bene in faccia! Trasuda berlusconismo anche dai pori che non ha. Se dovesse vincere le primarie sarebbe il colpo di grazia e forse per questo lo hanno mandato in esplorazione. Bersani? Non ha né la forza né il resto: il Pd è destinato a dividersi in tre tronconi e Bersani resiste per allontanare nel tempo questa eventualità, al prezzo della immobilità. Se avesse potuto cambiare, sarebbe andato al governo almentre tre volte. Non a caso sostiene il governo Monti con Berlusconi e Casini. La componente (pseudo-)cattolica con Letta nipote, Fioroni, ecc. spinge per un accordo con Casini che è appoggiato dai vescovi con l’obbligo di sostenere Monti anche «post mortem», anche se non eletto, anche se non si candida, anche se…

Occorre una rivoluzione radicale, profonda, senza misericordia. I partiti, «questi» partiti non possono autoriformarsi. Bisogna mandarli tutti a casa, tagliando loro il maltolto che devono restituire. Allo stato attuale delle cose, sul mercato esistente, il Movimento 5 Stelle nonostante le difficoltà, in parte vere, in parte costruite dai suoi moltissimi avversari, «è inevitabile», cioè un male necessario.

Non dico che è la soluzione perché ho sempre criticato il metodo di Grillo che non mi convince e si è visto alla prova dei fatti: la democrazia non è solo consultazione permanente, è anche decisione e spesso decisione anticipata. A volte bisogna decidere prima che le cose accadano e il «politico» deve prevenirle perché governare è prevedere, non solo gestire. Dico che «è inevitabile» perché potrebbe essere, nell’arco di una stagione, la ruspa che fa piazza pulita e spiana il terreno dalle sterpaglie e dai rovi che indisturbati sono cresciuti per colpa di coloro che avrebbero dovuto fare pulizia. Ora non basta più la ramazza, occorre la ruspa e se in parlamento arriva una squadra di 200 deputati e 100 senatori del Movimento 5 Stelle, si avrà certamente un sussulto, un terremoto, un trauma; si avranno macerie e sbandamenti, ma potrebbe anche cominciare un nuovo tempo: il tempo della ricostruzione della politica come servizio e mediazione e non come occupazione dello Stato. Quantomeno ci sarebbe un sicuro risparmio. Non sto dicendo che lo auspico, dico che accadrà per merito dei partiti oggi disastrosamente al potere.

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