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Lazio, del Pd non v’è certezza

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E adesso Montino (Pd ) torna alla ribalta chiedendo, ah però, le dimissioni della Polverini. Le sue si è premurato di metterle sul piatto probabilmente temendo che, ripresi dalla botta inziale, gli elettori laziali iniziassero a fare di conto.

Il Pd non ha organizzato festini, e ne siamo tutti lieti, ma quel’abnorme aumento a favore dei partiti lo ha pur sempre votato. Insieme a lui pare che anche l’altro campione del moralismo pecoreccio un tanto al chilo (Idv), abbia compartecipato alla dissipazione di vagonate di soldi.

Perché, parliamoci chiaro, il fatto che abbiano stampato milioni di volantini invece di mangiare ostriche li pone al riparo dalla responsabilità penale ma, non li protegge dai molti elettori a cui la Regione, di questi tempi, ha tolto ossigeno. E che magari avevano votato gli attuali consiglieri di sinistra nella speranza che, se opposizione, vigilassero attentamente sulle ruberie (certe) a cui il centro destra ci ha abituato.

E invece, tocco di magia, si scopre che non solo i partiti si alimentano, in maniera bulimica, di rimborsi elettorali nazionali, regionali, forse, anche circoscrizionali. Non solo hanno danaro necessario per il lavoro legislativo dei gruppi. Ma, extra, si cibano di ulteriore danaro che, tutti insieme appassionatamente, sottraggono ai bilanci regionali. Uno straordinario “taglia e incolla” dove i tagliati (sommersi) sono i cittadini e gli incollati (salvati) i consiglieri regionali.

Pare che non tutti i gruppi abbiano partecipato e, quindi votato, simili nefandezze. Luigi Nieri dalla sua pagina facebook, afferma che Sinistra e Libertà non ha votato e, per biografia personale, gli si crede.

Ora c’è solo da sperare che dopo questa ennesima e vergognosa figura i partiti, correi in simile spartizione politica, abbiano il buon senso di prepensionare Montino e compagni che hanno dato così penosa prova di sé. Ci si auspica, in altri termini, di non vederli più con cariche elettive, se non in bocciofile private.

E ci si augura che a nessun partito venga in mente di chiamare antipolitica, lo schifo che certe figure riescono a trasmettere anche nel più ingenuo degli elettori.

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