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Reddito minimo: lo stop di Bruxelles non fermi l’Italia

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L’Iniziativa dei cittadini europei per il reddito di base non può essere avviata.

L’Ice è uno strumento introdotto dal Trattato di Lisbona che permette ai cittadini di chiedere l’adozione di un atto normativo a carattere europeo, raccogliendo un milione di firme in almeno  7 Stati membri.

La  proposta di un gruppo di associazioni, tra cui il BIN Italia, riguardava l’istituzione di una misura di reddito di base continentale. Ma la Commissione europea ha respinto la formulazione perchè incompatibile con le competenze che il diritto comunitario assegna all’Unione.

La notizia è stata annunciata dallo stesso BIN, con l’impegno a presentare un nuovo testo che possa concretizzare quello che la stessa Commissione – con la risoluzione n. 441 del 1992 – e il Parlamento europeo, con una risoluzione del 2010, hanno definito un diritto sociale fondamentale, da tradurre in tutele effettive per chi è a rischio di esclusione sociale.

Nel frattempo, però, l’Italia si sta muovendo autonomamente. Associazioni, movimenti, partiti politici e singoli hanno lanciato nel mese di giugno una mobilitazione per una proposta di legge di iniziativa popolare per l’introduzione di un reddito minimo garantito nel nostro Paese.

Sul sito www.redditogarantito.it è possibile consultare i luoghi di raccolta delle firme, unirsi alla campagna e organizzare nuove iniziative.

Le adesioni sono cresciute in questi mesi, ma perchè la campagna abbia successo servono almeno 50mila firme entro dicembre 2012. E venendo meno, almeno per il momento, l’opportunità di una misura a carattere europeo, raccoglierle diventa ancora più urgente.

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