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Doping, Armstrong incastrato dall’interrogatorio della ex compagna

Secondo il libro dell'ex compagno di squadra Hamilton, "The secret Race", nuove rivelazioni della ex compagna del ciclista americano, Sheryl Crow, farebbero luce sulle sue pratiche dopanti. La cantante ha fatto riferimento al periodo che va dal 2003 al 2006
Doping, Armstrong incastrato dall’interrogatorio della ex compagna
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Nuove rivelazioni sono pronte a far definitivamente luce sul caso Armstrong. L’ex compagna del ciclista, Sheryl Crow, è stata sentita e avrebbe rivelato particolari importanti sulla vita agonistica dell’ex compagno. La cantante ed ex del ciclista americano dal 2003 al 2006,  secondo quanto scritto nel libro “The secret race” del suo compagno di squadra Tyler Hamilton, sarebbe stata sentita dai federali alla fine dell’anno scorso.  Il contenuto delle sue dichiarazioni per ora sono secretate. La fonte del compagno Hamilton è una persona molto vicina alle indagini che coinvolgono l’ormai ex ciclista americano.  

Nel libro uscito mercoledì scorso negli Usa, Hamilton descrive tutte le pratiche dopanti e gli escamotage per nasconderle ai controlli. Nessuno per ora ha confermato la notizia evidenziata dal Daily news, né Sheryl Crowe né la Food and Drug Administration. Proprio questi ultimi sostengono che il sette volte campione del Tour de France vinti tra il ’99 e il 2008, avrebbe iniziato a fare uso di sostanze dopanti a partire dal 1997. . Il suo compagno di squadra nella Us Postal, Hamilton già squalificato per doping scrive come di aver iniziato a doparsi usando del testosterone già dal 1997, fino alla positività del 2004. Di pochi giorni fa è la notizia che il ciclista americano rinunciava a ricorrere contro l’Usada (Agenzia antidoping degli Usa) per le accuse mosse contro la sua persona dagli agenti antidoping.

Il libro Hamilton lo ha scritto a quattro mani con un giornalista inglese, Daniel Coyle, autore questa volta da solo di un altro libro interamente dedicato al “cannibale”, “The Lance Armstrong’s war”. In questo volume del 2005 il giornalista nomina il medico italiano Michele Ferrari al centro di diverse inchieste in Italia su l’uso del doping. All’epoca Ferrari faceva parte dello staff del ciclista ed era contrario alla presenza della Crow, in quanto fonte di distrazione per Armstrong. 

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