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Fornero, ma quale serietà?

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“Mascalzona!”. I contestatori – una cinquantina, Rifondazione e Lega – bloccano Elsa Fornero dopo l’incontro per il Cortona Mix Fest. Il ministro esce dall’auto e cerca il dialogo. Dieci minuti di invettive. Poco sobrie.

L’incontro era in una Chiesa sconsacrata: “Qua ci sono già stata, a fondo sala c’è un povero”. Alludeva a un quadro, ma qualcuno le ha risposto: “Ce ne son tanti di poveri”. Antologia breve: “Non avevo previsto tanta cattiveria”, “Mi contestano perché sono una donna”, “Ce l’ho coi maschi adulti”, “Mi sono ritrovata vicedirettrice di banca”, “Vengo da una famiglia operaia”, “Ci hanno chiesto di svuotare il lago di Como con il mestolo”.

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E gli esodati? Secondo la Cgil, 350mila. Un portaborse sbuffa: “Ancora ‘sti esodati?”. Lei, tesa, ammette: “Mi avevano detto 50mila, ne abbiamo tutelati 65mila e ora 120mila. I nazionali sono coperti. Ora i regionali. Non possiamo però garantire agli esodati che lavorano ancora di andare in pensione secondo le regole precedenti. Non c’erano registri: mai mentito, come sostiene Di Pietro. Avrei preferito più serietà”. Anche i lavoratori, forse.

 Il Fatto Quotidiano, 2 Agosto 2012

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